Economia
Il Movimento 5 Stelle sulla privatizzazione del Csi Piemonte: no alla svendita ai privati
Il Movimento 5 Stelle interviene sulla situazione del Csi Piemonte: “Oggi abbiamo partecipato come uditori all’assemblea dei soci di CSI Piemonte avvenuta in concomitanza con il presidio dei lavoratori. Il disegno del CDA condiviso dalla Regione, in vista della privatizzazione del Consorzio o di parte di esso, è quello di chiedere ai soci attuali di garantire le commesse per almeno il prossimo triennio. Cosa che se fosse stata fatta negli anni scorsi avrebbe permesso la realizzazione di un serio piano industriale evitando forse di arrivare alla drammatica situazione attuali. In sostanza il pubblico vorrebbe fare ciò che non ha mai fatto in tempi recenti, con il solo obiettivo di regalare ai privati pezzi importanti di un polo d’eccellenza dell’ICT piemontese.
Il Cda sembra non porsi nemmeno il dubbio di poter conservare il CSI dopo un’attenta valutazione delle commesse, è questo l’aspetto più grave dell’intera vicenda. Inoltre il piano presentato dall’assessore regionale De Santis non è stato ancora pienamente condiviso con soci rilevanti come Città metropolitana e Comune di Torino.
A nostro avviso invece occorre salvaguardare le figure ad alta competenza tecnica e conservare il patrimonio di innovazione accumulato negli anni. Siamo contrari alla svendita di una realtà che dovrebbe essere la spina dorsale nella realizzazione dell’agenda digitale piemontese.
Non sono comunque stati chiariti gli eventuali ritorni economici per i soci pubblici, ad esempio si perderebbe l’esenzione IVA con la privatizzazione. La svendita rappresenta quindi un pericolo non solo per i circa 1.200 lavoratori del Consorzio, ma anche per tutti i soci pubblici che avrebbero un forte rischio di perdere l’integrazione a livello di sistema regionale. Chiediamo inoltre che l’assessore De Santis comunichi formalmente con quali soggetti sono stati avviati confronti informali”.
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