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Secondo Nosiglia far pagare l’Ici alle scuole cattoliche è un’inconcepibile miopia politica e finanziaria

Redazione Quotidiano Piemontese

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La Corte di Cassazione, ha riconosciuto con una sentenza quasi storica, la legittimità della richiesta di pagamento dell’Ici avanzata nel 2010 dal Comune di Livorno agli istituti scolastici del territorio gestiti da enti religiosi. Per questa ragione gli istituti scolastici religiosi di Livorno dovranno pagare l’Ici, oggi sostituita dall’Imu. I due istituti livornesi, la scuola Santo Spirito e la scuola Immacolata, dovranno versare più di 422mila euro per gli anni dal 2004 al 2009. E’ il primo pronunciamento del genere in Italia su questo tema.

Il vescovo di Torino Nosiglia, così come la Cei, non condivide la sentenza:

Il fatto che le scuole paritarie cattoliche debbano chiedere una retta alle famiglie che le scelgono per i propri figli è una anomalia ed una ingiusta penalizzazione per le famiglie stesse, rispetto a quelle che scelgono la scuola statale. Tale quota, indispensabile, dal momento che lo Stato e le istituzioni locali non coprono che una minima parte delle spese di gestione, non produce alcun profitto, perché non riesce a sopperire a tutte le concrete necessità di funzionamento della scuola stessa. Quindi le scuole paritarie che svolgono un importante – e spesso in molte zone del Paese come la nostra Regione insostituibile – servizio pubblico, non traggono da questa attività alcun profitto. Debbono ora
essere ulteriormente penalizzate nel pagare lCI-IMU, un onere che non grava invece sulle scuole statali.

Non ci si nasconda dunque dietro considerazioni giuridiche, per non dire chiaramente che la ragione vera della disposizione è costringere a chiudere le scuole cattoliche visto che, malgrado tante restrizioni, centinaia di migliaia di famiglie, spesso con sacrificio, le scelgono per i loro figli.

Una posizione chiaramente ideologica, ma anche di inconcepibile miopia politica e finanziaria, in quanto si sa bene che se chiudessero le scuole cattoliche lo Stato sarebbe gravato di un carico finanziario notevolissimo dovendo fra fronte a oltre un milione di studenti e decine di migliaia di insegnanti. Inoltre è risaputo che un alunno che frequenta oggi la scuola paritaria cattolica non costa nemmeno un terzo del suo compagno che frequenta quella statale, per cui lo Stato ha grossi vantaggi anche economici dalla presenza delle scuole paritarie.

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