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Confermata la chiusura del punto nascite di Susa

Redazione ef

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La chiusura del punto nascite di Susa è confermata ed è, secondo l’assessore regionale Saitta, una questione di sicurezza. Ma aggiunge che è pronta “una soluzione per tutte le mamme che sceglieranno o si troveranno a partorire a Susa: il day service materno infantile dell’ospedale Civile entrerà in funzione il 30 novembre e rappresenta un nuovo modello di assistenza all’insegna dell’efficacia e della sicurezza».
La chiusura del punto nascite è un atto dovuto, in quanto secondo l’Organizzazione mondiale della sanità possono essere mantenuti aperti con un grado di sicurezza e qualità soddisfacente solo i punti con più di mille parti l’anno, soglia che la Regione ha abbassato a 500 ma che Susa non raggiunge.
A riaprire la questione il decreto di qualche giorno fa della ministra Lorenzin per la sperimentazione di punti nascita con meno di 500 parti l’anno nelle aree montane, ma si è poi chiarito che la deroga riguarda solo il Trentino Alto Adige. Un’altra possibilità potrebbe essere la classificazione dell’area come “disagiata” ma non può applicarsi a Susa poiché dista meno di un’ora dal pronto soccorso (oggi chiamato DEA) più vicino.
L’impegno è quello di mantenere aperto l’Ospedale di Susa senza ridurlo e la chiusura del punto nascite dovrebbe aiutare anche questo obiettivo.

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