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Nosiglia invita al Family Day ma riconosce l’esistenza delle coppie omosessuali

Redazione Quotidiano Piemontese

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La Conferenza Episcopale di Piemonte e Valle D’Aosta ha diffuso una nota importante a firma del Vescovo di Torino Cesare Nosiglia. Nella nota, che riportiamo integralmente qui di seguito, Nosiglia invita a partecipare al family day del 30 gennaio a Roma.

Interessante il punto, sul finale del comunicato in cui Nosiglia, pur specificando che le unioni omosessuali non devono essere equiparate al matrimonio, di fatto ne riconosce l’esistenza

Ribadiamo che tutte le unioni di coppie, comprese quelle omosessuali, non possono essere equiparate al matrimonio e alla famiglia. Tenuto fermo questo principio, anche le unioni omosessuali, come tutte le unioni affettive di fatto, richiedono una regolamentazione chiara di diritti e di doveri, espressa con saggezza.

Qui di seguito il comunicato integrale

Noi, Vescovi del Piemonte, con viva fraternità e responsabilità, ci uniamo a Papa Francesco e a tutti gli altri “pastori” d’Italia per promuovere una cultura dell’incontro in un dialogo chiaro, motivato, sereno con tutte le componenti della nostra società, forti dell’unica potenza umano-divina, quella dell’amore. Ribadiamo due grandi riflessioni e insegnamenti da noi ricevuti e trasmessi e da tutti esperienzialmente constatabili.

La famiglia è fondata sul matrimonio, unione d’amore vissuta stabilmente tra donna e uomo, aperta alla gioia responsabile del dono dei figli. I figli devono beneficiare dell’amore operosamente efficace di un padre e di una madre. Gli adulti non possono e non devono trasformare desideri in diritti e imporre al minore ciò che ritengono bello e giusto per se stessi. La famiglia è un dono costitutivo, architrave, di ogni civiltà, della vita della persona, della bella e buona espressione di tanti italiani. Lo attesta e conferma con saggezza e chiarezza la Costituzione della nostra Italia.

Per salvaguardare e promuovere questi valori fondamentali anche dal punto di vista legislativo, raccomandiamo anche noi calorosamente, unendoci alla sollecitazione del Cardinal Bagnasco, un’ampia partecipazione al Family Day del prossimo 30 gennaio a Roma.
Ribadiamo che tutte le unioni di coppie, comprese quelle omosessuali, non possono essere equiparate al matrimonio e alla famiglia. Tenuto fermo questo principio, anche le unioni omosessuali, come tutte le unioni affettive di fatto, richiedono una regolamentazione chiara di diritti e di doveri, espressa con saggezza. Riconosciamo certo la grande importanza e la delicatezza di questo tema che deve essere affrontato e dibattuto, ma non pervenendo a compromessi politici, frutto di equilibrismi tra poteri, che porterebbero a conseguenze negative a tutti i livelli, sociali e culturali, per le famiglie stesse.

In preghiera fraterna e fiduciosa al Signore, ci poniamo e ci riconosciamo servitori della Buona Notizia del Vangelo sulla vita e promotori di cultura, nell’avvalorare le differenze come possibilità di cammino e di crescita, di relazione e di dialogo, che permettono di attuare “opere di misericordia” veramente umane e umanizzanti

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