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Ambiente

Bike Pride scrive alla sindaca Appendino: vogliamo un assessore alla Mobilità Nuova a Torino

Redazione Quotidiano Piemontese

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Cristina Caimotto, Presidente Bike Pride Fiab Torino a pochi giorni dalla più grande kermesse di ciclisti in Italia ha deciso di scrivere una lettera alla neo sindaca di Torino Chiara Appendino per raccontare le molte speranze dei cittadini di Torino per una mobilità diversa e una riorganizzazione dello spazio pubblico.

Gentile signora Sindaca,
le scriviamo a nome dell’Associazione Bike Pride Fiab Torino per segnalarle l’alta aspettativa che molti cittadini hanno nei confronti della nuova Amministrazione affinché Torino possa diventare una città europea a tutti gli effetti anche dal punto di vista della mobilità e della riorganizzazione dello spazio pubblico.
Bike Pride, come le decine di migliaia di persone che hanno partecipato, negli anni, alla celebre parata, auspica, infatti, che l’operato del prossimo assessore alla mobilità sia improntato ai principi della Mobilità Nuova: rompere il dogma, che vede come azione prioritaria la fluidificazione del traffico veicolare (motorizzato privato), in favore di una riorganizzazione dei flussi che metta al centro le persone e non le auto.
La Mobilità Nuova ridefinisce i criteri di efficienza e le priorità, assegnando un peso maggiore a indicatori fino a oggi svalutati o sottostimati: la sicurezza, la salute delle persone, la vivibilità delle strade, l’equità sociale, la salvaguardia del territorio, la “rapidità diffusa” prodotta da un sistema di trasporti che funziona e non da una velocità fuori controllo.
La Mobilità Nuova si declina attorno a quattro perni cardine: l’uso del TPL e della rete ferroviaria; l’uso della bici; l’uso delle gambe e l’uso occasionale dell’auto (car sharing, car pooling, taxi).
La Mobilità Nuova, agendo su trasporti e spostamenti, modifica lo spazio pubblico e la sua destinazione d’uso. È una preziosa chiave di lettura per ripensare completamente le nostre città nonché l’occasione per immaginare un nuovo urbanesimo.
Sostituire il sistema caotico, casuale, diseconomico ed autocentrico, con uno ad alta intermodalità, che metta al centro il cittadino, persona, in grado di generare un considerevole risparmio sia per il singolo che per la comunità. Spostamenti rapidi e coordinati, una minore incidentalità, e una migliore qualità della vita hanno ricadute positive a ogni livello e per qualunque forma di spostamento – anche quella motorizzata – dall’economia familiare fino alla spesa pubblica sanitaria.
Questo impone un radicale ripensamento nell’allocazione delle risorse economiche per i trasporti, privilegiando le opere di mobilità urbana, locale e regionale rispetto alle opere autostradali e all’alta velocità ferroviaria, prediligendo un principio di leggerezza strutturale e di economia nei trasporti:
– piccole opere per rendere più efficiente il traffico locale e i gli spostamenti pendolari invece che grandi infrastrutture nazionali e transnazionali;
– condivisione calmierata delle strade tra le varie utenze invece che separazione tramite infrastrutture;
– brevi spostamenti e piccoli carichi per i nostri acquisti, rivitalizzando il tessuto sociale ed economico dei nostri quartieri, riducendo gradualmente i saltuari pellegrinaggi nei grandi templi del consumo di massa in periferia.
La Mobilità Nuova è l’unica mobilità possibile e desiderabile, la sola in grado di soddisfare le esigenze di spostamento dei cittadini in modo razionale, ovvero sicuro, efficiente ed ecologico

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