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Malattie cardiovascolari, ecco i maggiori fattori di rischio in Piemonte

Redazione Quotidiano Piemontese

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Ipertensione, sedentarietà e fumo. E’ questa la risposta alla domanda “Quali sono i maggiori fattori di rischio rilevati nella popolazione piemontese?”. I dati sono stati raccolti  dal reparto di Cardiologia universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, diretto da Fiorenzo Gaita, e dal Dipartimento Cardiovascolare del Maria Pia Hospital di Torino, diretto da Sebastiano Marra, in occasione della XXVIII Giornate Cardiologiche Torinesi.

Maggiori fattori di rischio rilevati nella popolazione piemontese: ipertensione 

“In Piemonte, abbiamo pensato che il primo passo per fare funzionare l’attività preventiva fosse conoscere la situazione dei pazienti a rischio. Così abbiamo realizzato un questionario molto semplice e veloce da compilare, attraverso il quale raccogliere i dati utili. Tra gli over 50, il 50-60% soffre d’ipertensione.

Sedentarietà

Un’altra criticità che mostra livelli assai elevati è la sedentarietà, ma qui incontriamo un fenomeno curioso: ci attendiamo che la sedentarietà sia incrementale negli anni, invece tende a crescere tra i 50 e 60 anni, poi a diminuire. Invecchiando matura la consapevolezza che bisogna muoversi di più; così come la conoscenza dei rischi legati al colesterolo alto: spesso i trentenni non sanno nemmeno cosa sia, mentre tra i 70-80 enni solo un 15% non ne conosce i rischi”.

Fumo

Analoga è la tendenza rispetto al fumo, uno dei fattori più pericolosi nelle malattie cardiovascolari. Sotto i trent’anni d’età, i fumatori sono circa il 35% tra gli uomini e il 28% tra le donne; dopo i 70 i numeri si abbassano all’11% tra gli uomini e il 7% tra le donne. “Ciò significa – conclude Marra – che i messaggi sociali e l’informazione trovano attenzione negli anziani, al punto di ridurre significativamente la percentuale. Non dobbiamo dimenticare che l’Italia è il Paese leader delle statistiche negative: quasi il 39% delle donne ed il 32% degli uomini muore a causa delle malattie cardiovascolari”.

Prevenzione

Altro filo conduttore dei tre giorni di congresso, sarà la prevenzione. Il dottor Sebastiano Marra presenterà i risultati dello studio condotto su una vasta porzione di popolazione (10.129 pazienti in Piemonte) inerenti le abitudini alimentari, comportamentali, obesità, sedentarietà, oltre i classici fattori di rischio, quali diabete, ipertensione, fumo, ipercolesterolemia.

“La prevenzione in ambito cardiovascolare salva più vite rispetto alle migliori terapie attualmente disponibili – afferma Marra–. Statisticamente, in base a dati raccolti negli ultimi vent’anni, una buona prevenzione in ambito cardiovascolare incide dal 45 al 60 per cento, la riduzione della mortalità con le migliori terapie si assesta tra il 40-45 per cento”.

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