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Cronaca

La Procura di Torino indaga sul bando di Natale coi fiocchi

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Come abbiamo più volte segnalato il Natale coi fiocchi 2016 di Torino sta incappando in una serie notevole di problemi. Ora finisce anche in un’indagine della Procura della Repubblica di Torino. La Procura ha infatti aperto un fascicolo relativo al bando per l’assegnazione di Natale coi fiocchi.

L’indagine è stata aperta in seguito all’esposto presentato dal Senatore del Pd Stefano Esposito. Qui di seguito vi riportiamo integralmente l’esposto in questione che specifica le varie criticita’ e i dubbi sul bando

Elementi di perplessità circa la procedura adottata dall’Amministrazione Comunale e la determinazione nel proseguirne la realizzazione.

1) La data della delibera prot. n. 2016 03840/016 con la quale si è avviata la procedura di affidamento del servizio relativo al palinsesto “Natale coi fiocchi” coincide con la data di costituzione del soggetto vincitore (CAT), ovvero il 30/08/2016; oltre ad essere di per sé una coincidenza con probabilità di accadimento remote, lo è a maggior ragione tenuto conto della circostanza che si tratta di un periodo che può ancora essere qualificato come di “vacanza estiva”.

2) La procedura di affidamento del servizio viene da subito colpita da due vizi gravi, quali la violazione della segretezza e della parità di trattamento tra concorrenti. Nonostante ciò sia perfettamente noto al Comune di Torino (tanto che viene annullato un primo capitolato per poi procedere con un secondo avente i medesimi vizi) la procedura prosegue. E prosegue non considerando l’ulteriore elemento consistente in una denuncia dei vizi stessi da parte di un concorrente (HC Valpellice), con la conseguenza della rinuncia alla partecipazione. Si precisa che detta denuncia è stata inviata anche all’ANAC; (i relativi passaggi sono dettagliati nell’interpellanza prodotta dal Pd).
La Giunta del Comune di Torino è a conoscenza dei fatti ivi precisati, avendo provveduto con atti propri, avendo ricevuto la missiva del concorrente denunciante ed avendo ricevuto l’interpellanza.

3) A procedura aperta il Comune amplia la platea di partecipanti includendo soggetti non previsti nell’invito a manifestare interesse (l’ampliamento è a favore di associazioni culturali e sportive). L’ampliamento risulta fondamentale: il soggetto aggiudicatario è appunto uno di quelli aggiunti in un secondo momento, ovvero un’associazione (che dunque non poteva manifestare interesse, ma ciononostante procede ugualmente a farlo). I relativi passaggi sono descritti sempre nell’interpellanza del Pd.
La Giunta del Comune di Torino è a conoscenza dei fatti ivi precisati, avendo provveduto con atti propri, avendo potuto accedere alle fonti giornalistiche ed avendo ricevuto l’interpellanza.

4) Viene depositata un’interpellanza del Pd con la descrizione delle questioni riferite nei precedenti punti 2) e 3), con relativi allegati che provano quanto affermato.
Ovviamente la Giunta Comunale è a conoscenza del contenuto dell’interpellanza. Dunque, non solo conosce i fatti descritti nei precedenti punti 2) e 3) ma è altresì informato circa la perplessità di correttezza giuridica che questi suscitano.

Si possono altresì svolgere delle considerazioni circa la serietà dell’aggiudicatario.
a) Si è in presenza di un collegamento (mai negato dagli interessati) tra l’aggiudicatario (CAT) ed un’altra associazione (E20). E20 avrebbe un contenzioso con il Comune di Torino inerente il mancato pagamento della COSAP in occasione del mercatino italo tedesco di novembre 2015. Il collegamento tra i due soggetti è dichiarato esplicitamente dalla rappresentante legale di CAT (Selene Solinas, che parla del rappresentante legale di E20, Paolo Madoglio, come di un suo collaboratore – La Stampe del 08/11/2016) e dall’attività di E20 di ricerca di operatori commerciali per la procedura attualmente in corso affidata a CAT.
La Giunta Comunale di Torino dovrebbe essere a conoscenza dei fatti indicati nel presente punto, essendo apparsi su giornali ed essendo facilmente rinvenibili sul web.
Non è dato sapere quali atti il Comune di Torino abbia intrapreso avverso il soggetto (E20 di Paolo Madoglio) con il quale sono occorsi contenziosi nell’evento denominato “mercatino Italo-tedesco” tenutosi in novembre 2015 presso piazza Solferino.

b) Il 17/11/2016 il soggetto aggiudicatario organizza un incontro con associazioni e operatori del settore (sembrerebbe una sorta di call-pubblica, non essendo limitata ai soli soggetti già contrattualizzati, bensì a chiunque sia interessato) per procedere con l’allocazione degli spazi. Viene da chiedersi quali prestatori e fornitori abbia preso in considerazione l’aggiudicatario, tenuto altresì conto che, essendosi costituito ad agosto del 2016, non aveva i requisiti per partecipare. Appare di difficile comprensione come un soggetto neocostituito e senza i requisiti per partecipare dichiari di poter procedere con l’organizzazione di un palinsesto come quello di “Natale coi fiocchi” senza aver preventivamente contattato e contrattualizzato chi, in tutti i campi principali previsti dal capitolato (cultura, intrattenimento, sport e commercio), potesse fornirgli prestazioni di servizi o cessioni di beni necessari. Verrebbe da pensare che l’aggiudicatario abbia dichiarato di poter predisporre e organizzare gli eventi senza aver in concreto e preventivamente individuato i partners in tutte le attività previste dalla procedura. Sorgono alcuni dubbi.
§ La commissione comunale preposta cosa ha valutato?
§ Il necessario requisito del triennio in esperienze simili come è stato soddisfatto?
§ chi ha prestato i propri requisiti all’aggiudicatario?
§ L’avvalimento è stato usato per tutte le attività richieste dalla procedura (commerciali, culturali, sportive)?
§ Non è che, forse, l’avvalimento considerato dalla commissione comunale ha riguardato soltanto un aspetto, ovvero le precedenti esperienze di natura commerciale (mercatini e attività collaterali)?
§ Per tutte le principali attività culturali di chi si è avvalso il CAT?
§ Per le attività sportive di chi si è avvalso il CAT?
§ La commissione del comune di Torino quali avvalimenti ha considerato?
§ Come, quando e con che forma sono stati contrattualizzati i soggetti che attueranno il palinsesto natalizio?
§ Sono previste prestazioni di servizi e/o cessioni di beni in subappalto?
§ In caso affermativo, rispettano il tetto massimo possibile del 30% (previsto nel capitolato) del complesso delle prestazioni riferibili all’intero palinsesto?
§ I soggetti che attueranno il palinsesto sono in regola con i requisiti previsti dal nuovo codice degli appalti e dalla normativa vigente in materia di regolarità contributiva per il personale dipendente?
L’Amministrazione Comunale dovrebbe inoltre aver verificato la regolarità dei documenti presentati da CAT.

c) Sempre in data 17/11/2016 il soggetto aggiudicatario (dopo diverse sollecitazioni in tal senso) presenta una bozza del programma del palinsesto: viene da chiedersi su quali basi sia stato affidato il servizio da parte della commissione comunale preposta alla scelta dell’aggiudicatario e quale progetto e con quali contenuti questa commissione abbia valutato.
L’Amministrazione Comunale di Torino dovrebbe conoscere questi fatti, anche soltanto per l’eco giornalistica in merito.

d) Alcuni soggetti collaterali all’aggiudicatario (E20 e Buongiorno Italia) hanno messo in vendita (a prezzi significativi) locations non inserite nel capitolato e negli allegati. Precisamente piazza CLN e via Garibaldi. Successivamente, a fronte di un intervento di un parlamentare, queste locations sono state rimosse. Se non ci fosse stato l’intervento del
parlamentare con il quale è stato scoperto l’ampliamento non consentito di locations queste sarebbe state ugualmente rimosse? In ogni caso è provato che quell’ampliamento non fosse possibile. Il Comune ne sapeva qualcosa? Aveva autorizzato anche solo informalmente il soggetto aggiudicatario ad ampliare le locations extra bando? Qui le possibilità sono stringenti.
§ O il Comune ne era a conoscenza e aveva in qualche modo acconsentito all’ampliamento, ma allora, non soltanto è stata ampliata la platea a procedura in corso consentendo all’aggiudicatario di vincere, ma è stato ampliato anche il numero e la localizzazione dei luoghi delle attività. Questo in una trattativa tra il Comune e l’aggiudicatario (e solo con questo), consentendo l’eventuale occupazione di luoghi centrali e aulici del contesto cittadino che, per le loro potenzialità di pubblico, sono fortemente appetibili da un punto di vista commerciale e decisamente remunerativi. A parere del Comune di Torino, questo significativo e redditizio allargamento dopo l’aggiudicazione era dunque possibile? Non è che, qualora detto allargamento così rilevante, anziché essere consentito soltanto dopo l’aggiudicazione, fosse stato inserito nel capitolato e, quindi, conosciuto sin dall’inizio da tutti i concorrenti, avrebbe magari influito sulla gara? Si sta parlando di cifre consistenti. A riprova di ciò basti osservare il canone (ben maggiore rispetto alla location considerata dal capitolato come la location più importante della categoria delle iniziative commerciali, ovvero il mercatino del Cortile del Maglio) richiesto agli operatori commerciali dall’aggiudicatario e dalle società ad esso collegate.
§ Se, invece, il Comune nulla sapeva e non ha in alcun modo autorizzato detto allargamento delle locations, allora dovrebbe stigmatizzare il comportamento dell’aggiudicatario e valutare la revoca l’affidamento. E’ tuttavia probabile che il Comune fosse a conoscenza visti i sviluppi di seguito descritti.

e) Nonostante quanto precisato nel precedente punto, il 17/11/2016 il CAT, in una riunione con gli operatori commerciali, dichiara la disponibilità di piazza Castello per iniziative di natura commerciale prevedendo tariffe precise di 9.000 euro a banchetto per la somministrazione di cibi e bevande. Nel capitolato e negli allegati è previsto espressamente che piazza Castello possa essere utilizzata esclusivamente per iniziative di natura culturale. Certamente le attività culturali sono meno lucrative per il CAT, che decide quindi di vendere gli spazi per allestimenti con banchetti con food & beverage. Anche in questo caso, il Comune è al corrente. Risulta, infatti, che in una riunione tra il Comune di Torino, presente il Capogabinetto del Sindaco, Paolo Giordana, e gli operatori commerciali, tenutasi in data 18/11/2016, sia stata rinnovata la disponibilità di piazza Castello anche per il food & beverage; il suddetto Giordana, dunque, non solo non avrebbe smentito detta disponibilità ma l’avrebbe addirittura confermata con sue espresse dichiarazioni innanzi a testimoni.
f) In data 20/11/2016 emerge (confermato da un articolo della Stampa) un dietrofront sul food & beverage in piazza Castello.

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