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Cultura

Ai Musei Reali di Torino riaperta dopo il restauro la Cappella di Carlo Alberto

Redazione Quotidiano Piemontese

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Ai Musei Reali torna nel percorso di visita uno dei gioielli dell’artista Pelagio Palagi: la Cappella privata di Carlo Alberto, sita al piano nobile di Palazzo Reale di fianco alla Sala delle Udienze, è nuovamente visibile al pubblico da martedì 28 febbraio 2017.

Il piccolo e prezioso ambiente è stato recuperato tra il settembre e il dicembre 2016 grazie alla collaborazione tra i Musei Reali e il Consiglio Regionale del Piemonte. L’intervento è frutto di un protocollo di intesa che prosegue nel tempo con progetti di recupero e di valorizzazione degli spazi e delle decorazioni del Palazzo Reale.

La cappella di Carlo Alberto è un piccolo ambiente ideato per il raccoglimento e la preghiera del sovrano. Fu progettata da Pelagio Palagi nel 1837, nell’ambito della grande campagna di restauri promossa da Carlo Alberto nelle residenze di Torino e di Racconigi. Ospita un altare di forme quattrocentesche, fiancheggiato da colonnine tortili di gusto neo-medievale e ornato da un bassorilievo con la Cena in Emmaus, con Gesù che benedice il pane davanti ai discepoli.

Corona l’altare la bella tela che raffigura la Sacra Famiglia con San Giovannino, dipinta da Palagi nel 1845 e ispirata ai modelli della grande pittura cinquecentesca, tra Raffaello e Correggio. La doratura sfolgorante delle porte, dell’altare e delle cornici si staglia sullo sfondo vermiglio del velluto in seta che riveste le pareti.

Il restauro, condotto dalla ditta Doneux con la direzione di Maria Carla Visconti e Franco Gualano, ha ripulito le superfici da un pesante deposito di particellato atmosferico e ha consolidato le lacune e le fenditure, restituendo l’originaria brillantezza della doratura ottocentesca applicata a guazzo. Particolarmente complesso e delicato è stato l’intervento sul soffitto, che ha consentito anche la ricollocazione di tratti di cornice ritrovati nei depositi. La tela con la sacra Famiglia, allentata, presentava alterazioni in corrispondenza di vecchi restauri eseguiti sulle figure ed era segnata da crettature diffuse con alcune piccole cadute di pellicola pittorica. La superficie è stata pulita, consolidata e integrata. La tappezzeria in velluto presentava condizioni decisamente critiche dovute a un consistente deposito particellare di superficie, che formava una patina grigiastra, con abrasioni, tagli e lacerazioni che minavano la stabilità strutturale dell’insieme. È stata smontata, pulita e consolidata mediante l’applicazione di un nuovo supporto.

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