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In cosa consiste e a che punto è il protocollo d’intesa per il recupero delle palazzine dell’ex Moi a Torino

Redazione Quotidiano Piemontese

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Nel 2013 quattro palazzine del complesso ex MOI, l’area della città di Torino corrispondente all’ex Villaggio Olimpico (via Giordano Bruno) composta da sette palazzine, di proprietà del Fondo Immobiliare Città di Torino gestito da PRELIOS SGR S.p.A sono state occupate da migranti presumibilmente provenienti dall’emergenza Nord Africa.

Le persone attualmente al MOI, indicativamente in un numero compreso tra 900 e 1100, sono di diverse nazionalità, principalmente migranti dall’Africa Sub sahariana.

Da alcuni mesi il Comune di Torino, la Prefettura, la Compagnia di San Paolo, la Diocesi di Torino, la Città Metropolitana di Torino, la Regione Piemonte, attraverso la costituzione di un tavolo inter-istituzionale, hanno avviato un percorso di riflessione, dibattito, progettazione per definire un Protocollo d’Intesa che sta attualmente per essere approvato dai rispettivi organi decisionali.

Protocollo d’Intesa

Il Protocollo d’Intesa stabilisce contenuti, modalità di governance relativamente all’iniziativa congiunta. L’obiettivo del Protocollo è affrontare l’emergenza abitativa e lavorativa degli abitanti delle palazzine occupate per consentirne la graduale restituzione e verificarne i possibili utilizzi a fini della riqualificazione urbana e sociale, procedendo alla definizione di percorsi condivisi in termini di persone coinvolte e azioni da adottare.

L’iniziativa sarà improntata a favorire la partecipazione degli abitanti, coinvolgendo tutti i soggetti e gli attori che, a vario titolo, sono impegnati sulla questione e/o hanno interesse alla soluzione.

Le istituzioni considerano la progettazione condivisa, con caratteristiche di gradualità e di modularità, insieme al dialogo costante con le persone che al MOI stanno attualmente vivendo, come elementi fondamentali per verificare la fattibilità di percorsi di inclusione sociale alternativi che potrebbero essere definiti nei prossimi mesi.

In considerazione della complessità dell’iniziativa, nel protocollo viene individuata una prima fase su cui concentrare l’attenzione e che prevede i seguenti interventi:

– fase conoscitiva degli abitanti delle 4 palazzine occupate;

– definizione del primo di gruppo di destinatari dell’iniziativa di ricollocazione abitativa e di interventi di inclusione lavorativa e sociale e valutazione dei profili individuali;

– elaborazione di uno studio di fattibilità per l’iniziativa nel suo complesso e creazione delle condizioni per consentire la messa in sicurezza dei locali interrati delle palazzine occupate;

– creazione delle condizioni per la ricollocazione iniziale degli abitanti di una palazzina, in particolare attraverso l’individuazione di percorsi di inserimento abitativo, lavorativo e di inclusione sociale, prevedendo,

o azioni di rifunzionalizzazione di immobili per il ricollocamento delle persone

o interventi di formazione professionale e accompagnamento al lavoro.

Dal mese di Marzo 2017 è operativo un Project Manager, supportato, a partire dal mese di aprile, da una équipe che opera quotidianamente al MOI. Attualmente l’equipe è composta da 5 persone, tra cui una messa a disposizione dalla Città di Torino. Da metà aprile sono attivi un ufficio in loco e uno sportello settimanale della Prefettura di Torino.

Fase conoscitiva degli abitanti delle palazzine

In questa prima fase progettuale è in corso la mappatura degli abitanti in particolare su base spontanea: le persone che abitano nelle palazzine possono recarsi nell’ufficio dell’équipe sito presso il MOI stesso per compilare un’apposita scheda con le informazioni anagrafiche principali, la definizione del loro Status, i loro bisogni abitativi e lavorativi, le loro competenze. Particolare attenzione viene posta per individuare la presenza di famiglie e identificare le eventuali emergenze (donne, bambini, casi sanitari).

Ad oggi l’equipe ha intervistato circa 110 persone.

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