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Piemonte

L’auto si ricarica viaggiando su un ‘asfalto speciale’: il progetto del Politecnico arriva ai test su strada

Redazione Quotidiano Piemontese

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Da Torino a Reggio Calabria in autostrada con l’auto elettrica senza più doversi fermare ogni 100 chilometri a ricaricare le batterie ma, anzi, con la possibilità di arrivare a destinazione con la vettura più carica di quando si è partiti. E’ l’obiettivo di Polito Charge While Driving, prototipo realizzato dal Politecnico di Torino a cui sta lavorando da circa quattro anni un team di cinque ricercatori, tutti under 30 del Dipartimento Energia dell’ateneo torinese, Vincenzo Cirimele, Michela Diana, Riccardo Ruffo, Alessandro La Ganga e Mojtaba Khalilian, coordinato da due docenti, Paolo Guglielmi e Fabio Freschi, che ha messo a punto un sistema innovativo: le batterie potrebbero ricaricarsi in modo wireless mentre le auto viaggiano su corsie appositamente attrezzate.

Non ci sarebbe, quindi, più la necessità di lunghe e frequenti soste e si arriverebbe a destinazione con le batterie anche più cariche di quando si è partiti, pronti, dunque, all’utilizzo su strade secondarie, nelle quali il sistema non è installato.

Il progetto sta per essere testato in un circuito di prova a Susa presso il centro Guida Sicura MotorOasi Piemonte nell’ambito di un’iniziativa di ricerca promossa dall’Ateneo insieme a 24 partner internazionali del progetto europeo Fabric (Feasibility analysis and development of on-road charging solutions for future electric vehicles). Sul sito di prova sono state installate 50 bobine trasmittenti, che invieranno energia ad un ricevitore installato a bordo di un veicolo commerciale leggero.

La diffusione di questa tecnologia permetterebbe di eliminare completamente la necessità di soste per la ricarica e di ridurre notevolmente la capacità delle batterie installate a bordo veicolo, anzi, in applicazioni su percorsi fissi, come ad esempio nel trasporto pubblico, potrebbe comportare la quasi totale eliminazione delle batterie la cui presenza sarebbe dovuta alle sole necessità di backup. Perché diventi realtà, tuttavia, è necessario attrezzare apposite corsie in autostrada con inevitabili costi che, però, potrebbero essere di molto ridotti in caso di economie di scala.

 

 

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