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Indagine Trimestrale Confartigianato Piemonte: “Le imprese artigiane hanno voglia di ripresa”

Redazione Quotidiano Piemontese

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Anche la quarta indagine trimestrale congiunturale del 2017 di Confartigianato Imprese Piemonte è contraddistinta, pur con qualche incertezza, dall’atteggiamento positivo delle imprese artigiane, che ha caratterizzato i primi tre sondaggi dell’anno in corso.

Per quanto riguarda le previsioni di produzione totale si rafforza il saldo, positivo, che cresce dal 10,76% al 12,51%.

Vicevesa il saldo dei nuovi ordini, pur rimanendo positivo, scende dal 12,82% al 7,21%.

Le previsioni di carnet ordini superiore a tre mesi diminuiscono, passando dal 7,80% al 3,45%.

Migliora il saldo dei nuovi ordini per esportazioni che sale dallo 0,95% al 3,54%.

Le imprese che intendono porre in essere investimenti per ampliamenti salgono dal 3,80% al 4,38%. Le previsioni di investimenti per sostituzioni salgono dal 15,70% al 30,50%. Coloro che non prevedono investimenti scendono dal 48,36% al 43,02%.

Le stime di regolarità degli incassi crescono dall’81,20% all’83,78%; le ipotesi di ritardi scendono dall’11,45% all’8,45%.

Un altro segnale confortante si registra in merito alle previsioni dell’occupazione, il cui saldo sale dal 6,20% al 7,60%.

Coloro che prevedono di assumere apprendisti salgono dallo 0,00% all’1,46%. Si ribadisce la necessità di apportare i corretivi necessari a rendere l’apprendistato realmente aderente alle caratteristiche delle imprese artigiane e nel contempo adatto a dare ai giovani una formazione utile al loro effettivo inserimento nel mondo del lavoro.

“Finalmente – commenta Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – ci stiamo lasciando alle spalle la peggiore crisi dal dopoguerra. Le imprese artigiane hanno voglia di ripresa, lavorando con rinnovata fiducia e determinazione. In questo scenario si inserisce ora ‘Impresa 4.0’ che ricomprende nel manifatturiero e nei servizi tutto il mondo delle imprese, sostenendone gli investimenti in innovazione e avanzamento tecnologico. La quarta rivoluzione industriale porterà, oltre all’ampliamento della produzione automatizzata ed interconnessa, la digitalizzazione dell’intero settore manifatturiero, mutando profondamente il modo di lavorare. Il passaggio ad ‘Impresa 4.0’ apre una concreta opportunità di crescita per le micro, piccole e medie imprese. Confartigianato Imprese è fortemente impegnata a supportarle in questo percorso, ed a tal fine ha realizzato una guida pratica per contribuire al cambiamento non solo tecnologico, ma anche culturale ed organizzativo.”

“L’Italia di ‘Impresa 4.0’ – osserva Felici – non può però essere penalizzata e frenata da una burocrazia costosa e complessa. L’impegno del Governo e degli imprenditori per recuperare competitività non deve essere reso vano da troppe leggi ed adempimenti. Auspichiamo che la ‘rivoluzione’ del fisco digitale, annunciata dall’Esecutivo rappresenti realmente l’occasione per semplificare finalmente la vita degli imprenditori, nell’ottica di un corretto rapporto con le istituzioni”.

La quarta indagine trimestrale 2017 è stata realizzata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte sulla base di un questionario telefonico rivolto ad un campione di oltre 2500 imprese artigiane piemontesi, selezionate a rotazione, in tutti i settori di produzione e servizi più rappresentativi.

CLASSE DI FATTURATO
Gli intervistati che prevedono un fatturato fino a 25mila euro si attestano al 44,06%; la classe da 25 a 50mila al 33,10%; quella da 50 a 150mila al 5,80%; quella da 150 a 400mila e quella oltre i 400mila si posizionano entrambe sullo 0,00%, come nel trimestre scorso.
Le imprese che non rispondono si collocano sul 17,04%.

DIPENDENTI OCCUPATI
Le aziende che occupano da 1 a 3 dipendenti salgono dal 30,07% al 38,15%; la classe da 4 a 5 sale dal 22,16% al 24,30%; quella da 6 a 15 scende dal 18,04% al 16,20%; quella oltre i 15 dipendenti scende dall’1,15% all’1,00%. Coloro che non hanno dipendenti scendono dall’15,50% al 7,15%.
Non risponde alla domanda il 13,20% del campione, rispetto al 13,08% del trimestre scorso.

ANDAMENTO OCCUPAZIONALE
Le stime di aumento occupazionale scendono dal 19,40% al 18,86%; le previsioni di diminuzione scendono dal 13,20% all’11,26%.
Le previsioni di occupazione costante scendono dal 52,18% al 49,24%.
Si accresce la positività del saldo che sale dal 6,20% al 7,60%.

ASSUNZIONE DI APPRENDISTI
Coloro che intendono assumere apprendisti salgono dallo 0,00% all’1,46%. Si ribadisce la necessità di apportare i correttivi necessari a rendere l’apprendistato realmente aderente alle caratteristiche delle imprese artigiane e nel contempo alla formazione dei giovani utile al loro inserimento effettivo nel mondo del lavoro.

PREVISIONE DI PRODUZIONE TOTALE
Le previsioni di aumento della produzione totale scendono dal 27,48% al 25,33%; le stime di diminuzioni scendono dal 16,72% al 12,82%.
Le ipotesi di produzione costante salgono dal 29,90% al 49,73%.
Il saldo, positivo, si rafforza salendo dal 10,76% al 12,51%.

PREVISIONE DI ACQUISIZIONE NUOVI ORDINI IN TOTALE
Le previsioni di acquisizione di nuovi ordini scendono dal 25,30% al 16,84%; le stime di diminuzioni scendono dal 12,48% al 9,63%. Le ipotesi di ordini costanti salgono dal 45,16% al 52,53%.
Il saldo positivo si riduce dal 12,82% al 7,21%.

CARNET ORDINI
Le ipotesi di carnet ordini inferiore al mese scendono dal 50,22% al 48,00%; quelle di carnet da uno a tre mesi salgono dal 22,19 % al 38,26%; quelle di carnet ordini superiori ai tre mesi scendono dal 7,80% al 3,45%. Le mancate risposte scendono dal 19,79% al 10,29%.

PREVISIONE DI ACQUISIZIONE NUOVI ORDINI PER ESPORTAZIONI
Le previsioni di acquisizione di nuovi ordini per esportazioni scendono dal 6,75% al 6,05%; le ipotesi di diminuzioni calano dal 5,80% al 2,51%; le ipotesi di esportazioni costanti scendono dal 15,86% all’ 11,01%.
Gli intervistati che non esportano salgono dal 71,59% all’80,43%.
Il saldo positivo si rafforza salendo dallo 0,95% al 3,54%.

INVESTIMENTI PROGRAMMATI PER I PROSSIMI 12 MESI
Le imprese che intendono porre in essere investimenti per ampliamenti salgono dal 3,80% al 4,38%.
Le previsioni di investimenti per sostituzioni salgono dal 15,70% al 30,50%.
Coloro che non prevedono investimenti scendono dal 48,36% al 43,02%. Le risposte mancate scendono dal 32,14% al 22,10%.

ANDAMENTO INCASSI
Le stime di regolarità negli incassi salgono dall’81,20% all’83,78%; le ipotesi di ritardi scendono dall’11,45% all’8,45%.
Coloro che non rispondono salgono dal 3,87% al 6,62%.

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