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Spaccio davanti alle scuole, sgominata organizzazione che operava ad Alba

Redazione Quotidiano Piemontese

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Dalle prime ore del mattino del 9 gennaio, nelle provincie di Cuneo e Asti, i Carabinieri della Compagnia di Alba, con la collaborazione dell’Arma locale, hanno dato esecuzione a 5 misure cautelari a carico di altrettanti soggetti di nazionalità italiana e sudamericana, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Asti.

I militari sono riusciti a disarticolare una capillare organizzazione operante nella città di Alba nello spaccio di stupefacenti nei confronti di giovani, per lo più minorenni, all’esterno di diversi Istituti Scolastici superiori del concentrico. I militari hanno accertato centinaia di cessioni di droga con un volume di affari illeciti di migliaia di Euro.

L’indagine denominata “Ragnatela” ha avuto origine a seguito dei numerosi sequestri di droga eseguiti fuori da diversi Istituti Scolastici superiori della città a carico di ragazzi e ragazze spesso minori che consumavano la sostanza stupefacente prima dell’inizio delle lezioni o la portavano con sé all’interno dei plessi scolastici.
Tale attività ha consentito ai Carabinieri di Alba, al termine di mesi di indagini, di identificare e deferire alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Asti, 13 persone di cui 9 cittadini italiani (3 minori), 3 cittadini del Gambia e un cittadino cubano, ritenute responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti di tipo hashish e marijuana.

Le risultanze investigative trasmesse all’Autorità Giudiziaria di Asti hanno quindi consentito di dimostrare la commissione di circa 350 cessioni di droga a favore di ragazzi soprattutto minorenni sul territorio dell’albese e zone limitrofe, per un volume di affari superiore ai 70 mila Euro. Sono state sequestrate 500 grammi di sostanze stupefacenti, tra cui marijuana, hashish, cocaina, eroina, ketamina e buprenorfina oltre a 10 mila Euro ritenuti provento illecito dello spaccio. Alla prefettura di Cuneo e Asti sono stati segnalati 62 assuntori di stupefacenti.

L’organizzazione, strutturata su tutta la città, aveva diviso le scuole in zone di spaccio in modo tale che ogni pusher ne avesse assegnata una. Nell’ambito del mondo giovanile locale questi spacciatori di strada erano considerati dei veri punti di riferimento per lo “sballo” del weekend.

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