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Ambiente

Sanitari del CANC scelgono eutanasia per il lupo ferito a Borgone di Susa a dicembre

Redazione Quotidiano Piemontese

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I sanitari del CANC, il Centro Animali Non Convenzionali della Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino, hanno dovuto prendere una difficile decisione: quella di procedere all’eutanasia di Wolverine, l’anziano Lupo maschio che era stato recuperato ferito il 22 dicembre scorso a Borgone di Susa dagli agenti del Servizio Tutela Fauna e Flora della città Metropolitana di Torino.

L’animale era stato segnalato da alcuni cittadini mentre si aggirava nei pressi dell’abitato della località Costa edera stato recuperato dagli agenti faunistico-ambientali, con un laccio da accalappiacani in loro dotazione. Era poi stato trasportato nella clinica veterinaria universitaria di Grugliasco, dove le radiografie avevano evidenziato due fratture, una all’anca e una alla zampa anteriore destra. L’esemplare anziano, del peso di 24 Kg, era probabilmente errante perché scacciato dal branco. Le radiografie avevano confermato che un impatto con un’autovettura aveva provocato le fratture. La riduzione chirurgica, immediatamente effettuata, aveva avuto buon esito sulla frattura all’anca, mentre quella all’arto anteriore, a causa di un accanimento dell’animale sui punti di sutura, era rimasta esposta. Le continue e attente cure del team universitario – sia clinici che ortopedici – coadiuvato dagli agenti del Servizio Tutela Fauna e Flora della Città metropolitana, hanno consentito di far procedere la rimarginazione dei tessuti. Purtroppo l’ultima radiografia ha evidenziato la necrosi dell’osso, il che ha indotto i medici a prendere una decisione sempre difficile.

“Dobbiamo comunque ringraziare i medici della Facoltà di Veterinaria e i nostri agenti per aver fatto tutto il possibile per salvare un esemplare di una specie che è tornata a popolare le nostre vallate alpine. – sottolinea Marco Marocco, Vicesindaco della Città metropolitana con delega alla tutela della fauna e della flora – Siamo consci dei problemi che la presenza del Lupo può creare alle attività zootecniche in quota, ma occorre sempre tenere presente che stiamo parlando di una specie che gode della massima tutela da parte della legislazione nazionale e comunitaria. Il ritorno del Lupo nelle Alpi Occidentali completa la catena alimentare naturale e testimonia la qualità ambientale del nostro ambiente montano”.

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