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Domani al Ministero la richiesta di autonomia del Piemonte

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Domani a Roma il Piemonte presenterà la richiesta di autonomia differenziata, approvata oggi, martedì 6 novembre, all’unanimità dei votanti dal Consiglio regionale. A favore tutti i gruppi di maggioranza e opposizione, non ha partecipato al voto il gruppo M5s. La richiesta si basa sull’articolo 116 della Costituzione e si aggiunge a quelle già in atto o in fase di definizione, da parte di diverse altre Regioni.

“Non è una generica richiesta di maggiori poteri, ma la rivendicazione di strumenti necessari per una migliore gestione delle nostre specificità e potenzialità”, ha dichiarato il presidente Sergio Chiamparino. “Un progetto con il quale il Piemonte si presenta al confronto con il Governo: domani – ha proseguito – assieme al vicepresidente Aldo Reschigna, illustrerò l’intera delibera alla ministra Erika Stefani, che ringrazio per la sollecitudine con cui ci riceve. Infine un ringraziamento al Consiglio regionale che ha accompagnato in modo costruttivo il varo di questa delibera.Circa le infrastrutture strategiche poniamo esplicitamente il problema del coordinamento con altre regioni, delineando così lo spazio politico e socioeconomico della macroregione del NordOvest”.

“Per noi la richiesta di maggior autonomia è la consapevolezza forte e profonda che c’è bisogno di un nuovo equilibrio tra le Regioni e lo Stato, da realizzare partendo, per il Piemonte, dal proprio contesto economico, sociale e demografico, per individuare quali siano i fattori di sviluppo”, ha spiegato il vicepresidente Aldo Reschigna.

La richiesta di maggiore autonomia da parte dell’Esecutivo, che consente l’apertura del negoziato con il Governo in base all’articolo 116 della Costituzione, riguarda in particolare le seguenti materie:

a) governo del territorio e beni paesaggistici e culturali;

b) protezione civile e infrastrutture;

c) tutela del lavoro, istruzione tecnica e professionale, istruzione e formazione professionale e

istruzione universitaria;

d) politiche sanitarie;

e) coordinamento della finanza pubblica;

f) ambiente;

g) previdenza complementare e integrativa finalizzata alla non autosufficienza;

h) rapporti internazionali e con l’Unione europea.

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