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Anche i medici dell’ospedale Regina Margherita di Torino come volontari nel programma Cuore di bimbi

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«Ogni anno, nel mondo, 1 milione di bambini nasce con una malformazione cardiaca, che, se non correttamente diagnosticata e operata nei primi anni di vita, può comportare gravi problemi di sviluppo ed essere fatale». A ricordarlo, in occasione del lancio della campagna solidale “Adesso il mio cuore batte forte”, è la Fondazione Mission Bambini, che da 20 anni aiuta ogni giorno i bambini in difficoltà Italia e nel mondo. «L’80% dei bambini cardiopatici nasce in Paesi poveri, dove le possibilità di cura sono scarse e il tasso di mortalità causato da queste malformazioni arriva al 20%», aggiunge la Fondazione, che per salvare loro la vita attraverso prevenzione, interventi di cardiochirurgia pediatrica e formazione dei medici negli ospedali locali, ha lanciato la campagna “Adesso il mio cuore batte forte” a favore del programma “Cuore di bimbi”.

Con un sms o una chiamata da rete fissa al 45583, dal 19 gennaio al 9 febbraio è possibile donare 2 o 5 euro per salvare la vita di bambini nati con gravi cardiopatie e permettere al loro cuore di continuare a battere forte. In particolare, la campagna solidale sostiene 13 missioni umanitarie finalizzate a salvare attraverso un’operazione o una visita 1.879 bambini in Zambia, Myanmar, Uganda, Romania, Eritrea e Zimbabwe.

La Fondazione Mission Bambini, che nel 2020 celebra 20 anni di attività a tutela dell’infanzia in difficoltà, offre un aiuto concreto ai bambini poveri, ammalati, senza istruzione o che hanno subìto violenze fisiche e morali, per dare loro l’opportunità e la speranza di una vita degna di una persona. Per questo sostiene progetti educativi e sanitari in Italia e nel mondo.

La campagna solidale “Adesso il mio cuore batte forte” è legata al programma “Cuore di bimbi”, attivato da Mission Bambini nel 2005 e finalizzato a salvare la vita dei bambini gravemente cardiopatici nati nei Paesi più poveri del mondo, bambini che senza una diagnosi e un intervento adeguato avrebbero poche speranze di vita. Per poterli aiutare sono necessari interventi complessi e delicati che richiedono personale altamente qualificato e specializzato. Per questo, il programma è basato sulla collaborazione con professionisti – non solo cardiochirurghi, ma anche cardiologi, anestesisti, infermieri e altro personale medico specializzato – che in qualità di volontari partono nei Paesi dove mancano medici in grado di eseguire i difficili interventi “a cuore fermo”. Durante le missioni, i medici volontari non solo operano i bambini più gravi, ma si occupano anche dell’attività di screening diagnostico e di offrire formazione gratuita al personale locale, sia in ambito ospedaliero che universitario.

Tra gli obiettivi di “Cuore di bimbi” c’è infatti anche quello di rendere nel tempo autonomi gli ospedali locali nella prevenzione e trattamento delle cardiopatie infantili, occupandosi anche, dove necessario, di fornire loro le attrezzature e le strumentazioni adeguate. «Riconoscere in tempo e saper come curare questo tipo di malattie», spiega Mission Bambini «è essenziale per ridurre il tasso di mortalità che comportano, ma in alcuni Paesi questo è molto difficile perché il personale medico specializzato è insufficiente. Infatti, mentre in Nord America e in Europa il rapporto è approssimativamente di 1 chirurgo cardiaco ogni 3.500.000 individui, in Asia il rapporto è 1 su 25.000.000 e in Africa addirittura 1 su 38.000.000».

Salvare la vita di questi bambini è possibile. «Grazie al programma Cuore di bimbi» dichiara il Presidente e Fondatore Goffredo Modena «e alla disponibilità e grande generosità di tanti medici e infermieri che lavorano in alcuni tra i migliori ospedali italiani ed europei, che partono a titolo completamente volontario, dal 2005 ad oggi sono stati operati con successo 2.066 bambini e sono stati visitati 16.460 bambini che hanno così avuto una corretta diagnosi. Sono ancora tanti però i bambini che rischiano la vita in attesa di essere operati, per questo è così importante sostenere la campagna “Adesso il mio cuore batte forte” e dar loro l’opportunità di essere curati».

Tra gli ospedali italiani dove lavorano i medici volontari attualmente coinvolti nel programma figurano ad esempio: l’ospedale Pasquinucci di Massa, l’azienda ospedaliera Papa Giovanni XXIII di Bergamo e l’ospedale Regina Margherita di Torino.

(Foto di Simone Durante)

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