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Cronaca

Torino: consegna il gelato al campo nomadi, viene minacciato e la merce non viene pagata

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“La motivazione della richiesta era di poter fare un po’ di scorta di gelato nel freezer per questo periodo in cui non si può uscire. Arrivato sul posto col navigatore, non faccio in tempo a realizzare che si trattava di un campo nomadi, che mi trovo circondato da un gruppo di individui che con fare minaccioso mi intimano di scaricare tutta la merce che avevo in macchina”. Così la gelateria Ottimo! di corso Marconi in un post pubblicato su Facebook racconta la “brutta avventura”:

Ieri sera 22 marzo verso le h.19 riceviamo una chiamata per una consegna di un ingente quantitativo di gelato in Strada Bellacomba 258.
La motivazione della richiesta era di poter fare un po’ di scorta di gelato nel freezer per questo periodo in cui non si può uscire.
Plausibile…
Arrivato sul posto col navigatore, non faccio in tempo a realizzare che si trattava di un campo nomadi, che mi trovo circondato da un gruppo di individui che con fare minaccioso mi intimano di scaricare tutta la merce che avevo in macchina.
Inutile specificare che non l’hanno pagata…
All’ “invito” a seguirli all’interno del campo per dirimere la questione, ho ovviamente ingranato la retromarcia e ho tolto il disturbo….
Inutile è stato l’intervento (per altro tempestivo considerata la località decentrata) delle forze dell’ordine.
Il mio stupore nel veder arrivare ben 5 volanti della polizia è stato presto chiarito:
Pare che per questi signori questa modalità di “fare la spesa on line” sia un’abitudine…
Le ultime volte erano toccate ad una pizzeria e ad una gastronomia.
Nel tempo che le volanti riescono ad arrivare sul posto, merce ed aggressori scompaiono all’interno del campo nomadi e nulla possono fare gli agenti se non una formale quanto inutile perquisizione: addio merce, addio soldi, paura e tempo perso.
Non pubblico questo post per alimentare rabbia o razzismo (per come la vedo io ogni individuo è una storia a sè) ma per dire le cose come stanno e soprattutto per mettere in guardia tutte le persone che, come noi, in questo momento difficile cercano di offrire un servizio utile a mantenere, per quanto possibile, un certo livello di “normalità” nella vita quotidiana di tutti noi.
Quando penso all’Italia, preferisco pensare ai medici e al personale sanitario e a tutti quelli che si stanno generosamente prodigando per il bene della comunità….

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