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Cronaca

Il nipote non può risiedere a Torino e manda lo zio a comprare la marijuana

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Sono circa le 19.30 di mercoledì scorso ed una pattuglia della Squadra Volante nota tre uomini alla fermata dell’autobus linea 69 parlare tra loro a Torino. Nel cappuccio del giubbotto indossato da uno di loro, 30 anni, era occultato un panetto di hashish di oltre un etto. Il trentenne allora dichiara di aver acquistato la sostanza stupefacente per conto del nipote che, gravato dal divieto di dimora a Torino, non poteva occuparsene personalmente. L’uomo inoltre afferma di detenere nella sua abitazione a Borgaro Torinese della marijuana e un bilancino sempre di proprietà del familiare. I poliziotti si dirigono allora a casa del nipote, diciannovenne, e perquisendola, trovano nella scarpiera della cameretta due buste trasparenti con varie infiorescenze essiccate all’interno per un peso di oltre 70 grammi. Analizzate le conversazioni Whatsapp di entrambi, gli agenti appurano come il nipote avesse dato precise indicazioni allo zio per l’acquisto della droga, oltre a fornire nome, indirizzo e numero di telefono del pusher. Utilizzando i dati contenuti nella messaggistica, la Volante si porta all’indirizzo segnalato dal diciannovenne. Nell’abitazione del “rivenditore” vengono ritrovati quasi 40 grammi di marijuana, una parte in camera da letto, l’altra occultata tra le siepi in giardino, oltre ad un bilancino e un rotolo di pellicola trasparente.

Alla luce dei fatti, scattate le manette per zio e nipote per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, mentre il “rivenditore” è stato denunciato.

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