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Cronaca

Due dipendenti dell’Opera Pia Curti di Borgomanero tornano positive al coronavirus

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Due mesi di quarantena perché positive al coronavirus anche se asintomatiche, il ritorno al lavoro e poi di nuovo positive al tampone nasofaringeo. Questa l’epopea di due dipendenti dell’Opera Pia Curti di Borgomanero che tornano di nuovo in quarantena.

La denuncia arriva dal sindacato Cisl che pone una domanda al Sisp, Servizio igiene e sanità pubblica, commentando la difficile situazione delle due dipendenti:

il test che la prima volta è risultato negativo e che ha reso idonee le lavoratrici alla ripresa lavorativa è stato un falso negativo, o è possibile che il virus possa debellarsi per poi ripresentarsi a distanza di un mese? Dal punto di vista umano prima ancora che sindacale, ci limitiamo ad evidenziare che questi lavoratori che nuovamente si ritrovano a svolgere la quarantena, com’è giusto che sia per la tutela di tutti, sono rimasti a casa in isolamento dagli inizi di aprile e ora si ritrovano a rivivere la medesima situazione senza ricevere alcuna forma di assistenza psicologica né tantomeno una terapia per poterle aiutare a debellare il virus.
La struttura dovrà nuovamente mettere in atto tutte le forme di tutela degli ospiti nonché degli operatori in servizio, con la possibilità che si riduca la forza lavoro e che il personale presente in servizio si trovi nuovamente a sopportare carichi di lavoro straordinari.

Souad Ziani, una delle due lavoratrici, 50 anni, denuncia:

Sono all’esasperazione. Non ho mai avuto una linea di febbre, mai un problema, sono sempre stata asintomatica e sono stata chiusa in quarantena dall’8 aprile al 3 giugno. Vivo sola ed è stato pesantissimo, mi è stato vietato di incontrare persone, mi portavano sull’uscio la borsa per la spesa e se ne andavano.

In tutto questo tempo non ho ricevuto nemmeno un’Aspirina, quindi mi chiedo in cosa consista la terapia. Sono tornata al lavoro, mi hanno rifatto il tampone e sono di nuovo positiva, naturalmente asintomatica. Se penso di dover trascorrere un altro periodo come il primo impazzisco. Sono sbalordita per come in Italia vengono trattati i pazienti Covid asintomatici, come appestati, isolati da tutti e senza cure. Ho già contattato mio fratello in Finlandia, appena sarà possibile me ne vado. E dire che amo il mio lavoro, e mi trovo benissimo a Borgomanero all’Opera Pia Curti, dove vengono rispettate le norme in modo scrupoloso. Ma voglio uscire da questo incubo, perché questo è il modo per farci ammalare psichicamente.

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