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Fondazione De Agostini propone a Novara “Il libro come cura” per aiutare i bambini sui temi del Covid-19

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Il prossimo 25 novembre parte a Novara il progetto “Il libro come cura”, ideato dalla Fondazione De Agostini e promosso, in collaborazione con l’Assessorato all’Istruzione ed Educazione del Comune di Novara, in 10 servizi educativi 0-3 anni della città.

In occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che si celebra ogni anno il 20 novembre, Fondazione De Agostini annuncia il progetto “Il libro come cura” che mette al centro il bambino e le sue emozioni. Attraverso la lettura di albi illustrati da parte delle educatrici e degli educatori dei nidi d’infanzia, il progetto si propone di dare voce alle emozioni dei bambini con particolare attenzione ai temi che sono emersi dall’esperienza del COVID-19 (paura, solitudine, imprevisto, distacco…), con lo scopo di attivare un percorso di cura delle ferite emotive dei più piccoli.

Durante l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia, da marzo a giugno 2020, la chiusura dei nidi ha evidenziato manifestazioni di disagio psicologico nei bambini a causa della prolungata mancanza di attività educative e occasioni relazionali.
Da un’indagine promossa dall’Irccs Gaslini di Genova sull’impatto psicologico del COVID-19 nelle famiglie è emerso che nel 65% dei bambini di età inferiore ai 6 anni sono insorte problematiche comportamentali e sintomi di regressione, in particolare legate all’aumento dell’irritabilità, a disturbi del sonno e alla gestione dell’ansia.
L’indagine inoltre ha evidenziato che il 61% delle famiglie italiane con figli in età prescolare ha avvertito un senso di stress diffuso, dovuto anche a un sentimento di inadeguatezza nell’affrontare le fragilità manifestate dai figli.
A maggior ragione in questo momento, i bambini e le famiglie hanno bisogno dei nidi, definiti correttamente servizi per l’infanzia e la famiglia, luoghi dove potersi confrontare e sentirsi sostenuti e aiutati.
È dunque importante preparare e sostenere gli operatori dei nidi ad accogliere i bambini tenendo conto delle complesse emozioni da loro provate in questo periodo così particolare.

In questo senso, il libro può essere di aiuto perché attraverso le immagini e le parole dà voce ai pensieri e alle emozioni dei bambini, diventando un vero e proprio strumento di cura.

L’iniziativa vedrà il coinvolgimento di circa 500 bambini, dei loro genitori e di 90 educatrici dei servizi educativi 0-3 anni della città.

Da novembre 2020 a marzo 2021 la Fondazione De Agostini donerà ai servizi educativi coinvolti 20 albi illustrati, cinque per ogni tema che il progetto intende affrontare: paura, solitudine, imprevisto, distacco. I libri saranno a disposizione di bambini, educatori e famiglie.
L’iniziativa, sviluppata con il coordinamento di Paolo Cortese e Maria Mattioli, dell’Unità Progetti Educativi e Gestione Strutture Educative dell’Assessorato all’Istruzione ed Educazione del Comune di Novara, comprende gli 8 nidi comunali, il Centro per le Famiglie e il Nido Primi Passi gestito dalla Cooperativa Sociale Gerico, che la Fondazione De Agostini ha sostenuto fin dalla sua apertura.

A Novara si inizierà nella settimana del 25 novembre con un incontro dedicato alla formazione delle educatrici sul tema “Io non ho paura della paura”: a partire dalla lettura del libro Cane nero (di Levi Pinfold, Terre di Mezzo) sarà trattato il tema della paura nei suoi aspetti psicologici e relazionali, e verrà proposto un laboratorio creativo da svolgere con i bambini nei servizi.

Il percorso di formazione sarà condotto da Claudia Maspero, psicoterapeuta dell’età evolutiva specializzata nella formazione dei professionisti dell’area materno-infantile: prevede quattro incontri a cadenza mensile con le educatrici, affinché attraverso la lettura degli albi illustrati selezionati possano affrontare nei servizi educativi i temi che il Coronavirus ha fatto emergere, e alcuni webinar dedicati ai genitori.

Valentina Graziosi, assessore all’Istruzione Comune di Novara ha dichiarato: “Abbiamo accolto con entusiasmo il progetto della Fondazione De Agostini che ci aiuterà a capire ulteriormente come i nostri bambini hanno vissuto e stanno vivendo questo difficile momento. Sono stati mesi duri e anche in questo periodo il distanziamento e la mancanza, in certi casi, di quella socialità a cui i più piccoli soprattutto erano abituati possono causare reazioni contrastanti. Reazioni che, con questa iniziativa, cercheremo di approfondire per capire meglio i piccoli, ma anche per dare strumenti più efficaci ai loro educatori, strumenti che rimarranno punti di riferimento anche quando la pandemia sarà superata. Obiettivo, questo, insieme alla formazione degli alunni, prioritario per i nostri Servizi educativi”.

“Il progetto ‘Un libro come cura’ nasce dal desiderio della Fondazione di supportare i bambini più piccoli, che più di altri risentono emotivamente del momento drammatico in cui ci troviamo”, afferma Marcella Drago, Segretario Generale della Fondazione De Agostini. “Partendo dal libro, vogliamo dare voce ai pensieri dei bambini, prenderci cura delle loro emozioni. E anche prenderci cura di chi ogni giorno cura i bambini, cioè le educatrici e gli educatori dei servizi. Ringrazio di cuore l’Assessore Valentina Graziosi per aver accolto con entusiasmo il progetto e per aver supportato la Fondazione De Agostini nella realizzazione concreta dell’intervento sul territorio milanese.”

Il progetto “Il libro come cura” è stato infatti promosso anche a Milano, in collaborazione con l’Assessorato all’Educazione e Istruzione del Comune della città metropolitana e vede il coinvolgimento di 5.000 bambini, dei loro genitori e di 1.000 educatrici ed educatori dei 104 nidi d’infanzia comunali.

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