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Cronaca

‘La scuola è a scuola’: domenica 6 dicembre presidio a Torino davanti alla Regione Piemonte

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“Le scuole vanno tenute aperte: anche nel caso di ulteriori situazioni critiche in futuro, le scuole devono essere le ultime a chiudere, le prime a riaprire”. Sono le parole d’ordine di Priorità alla Scuola che organizza un fine settimana di manifestazioni. A Torino presidio domenica 6 dicembre alle 11 in piazza Castello davanti alla Regione Piemonte.

Di seguito il comunicato di Priorità alla Scuola:

La mobilitazione permanente per la scuola promossa da Priorità alla Scuola entra nell’ottavo mese di proteste. Dal 4 al 6 dicembre è previsto un fine settimana ricco di manifestazioni in tutta Italia, in 8 regioni, in 19 città, con presidi, assemblee pubbliche, lezioni all’aperto. A Torino l’appuntamento è per domenica 6 dicembre alle 11 in piazza Castello davanti alla Regione Piemonte.

Il Comitato in particolare rileva che:

– in Italia ancora una volta tutto riapre, tranne le scuole;

– tutti i principali Paesi europei hanno garantito la didattica in presenza anche in una situazione di lockdown parziali dovuti a una situazione epidemiologica critica, persino più critica che in Italia;

– la curva epidemiologica dei principali Paesi europei è scesa sensibilmente e rapidamente a scuole aperte, mentre in Italia, a fronte di una curva epidemiologica che scende, le scuole restano chiuse.

Sono sempre più numerose e autorevoli le voci di medici, studiosi e studiose che denunciano le gravi conseguenze psico-fisiche su bambini e ragazzi a causa del lockdown imposto in Italia; si sono espressi in tal senso anche membri del Comitato Tecnico Scientifico, tra cui il coordinatore Agostino Miozzo e Alberto Villani, presidente della Società Italiana di Pediatria.

Dal 24 febbraio 2020 per le scuole superiori è stata garantita la scuola in presenza solo per 40 giorni, a fronte di 130 di didattica a distanza al 100%.

Dopo l’ultimo D.P.C.M. nulla, o quasi nulla, è stato fatto dalle istituzioni per risolvere le criticità che patiscono i trasporti pubblici e la medicina territoriale, in nome delle quali le scuole sono state chiuse. La scuola è un diritto che non deve essere cancellato da disservizi.

Di fronte alle scelte e ai comportamenti del governo e dei presidenti delle regioni, Priorità alla Scuola è indignata: basta con le prese in giro, è vergognosa la retorica di chi a parole sostiene che la scuola è una priorità ma non compie nessuna azione concreta per tenere aperte le scuole. In Italia il diritto all’istruzione e il diritto all’infanzia sono compressi in ragione di precise scelte politiche che Priorità alla Scuola denuncia e contrasta.

TUTTE LE MOBILITAZIONI SI SVOLGERANNO NEL RISPETTO DELLE REGOLE DI STATICITÀ, DISTANZIAMENTO FISICO E UTILIZZO DELLE MASCHERINE

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