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Cronaca

Esecuzione imminente per Ahmadreza Djalal, Appendino: “Impediamo questo terribile epilogo”

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“Unisco nuovamente il mio appello e quello della Città di Torino a quello delle altre Istituzioni di tutto il mondo, e all’impegno di Amnesty International, affinché, in qualsiasi modo, si possa impedire questo terribile epilogo”.
Lo afferma la sindaca di Torino, Chiara Appendino, rispetto all’esecuzione di Ahmadreza Djalali,  medico e docente iraniano, naturalizzato svedese, che per diversi anni ha operato a Novara.
Nel 2016, dice Appendino,  “Djalali è stato arrestato su mandato del Governo di Teheran, senza un valido motivo né un mandato di arresto. Accusato ingiustamente di spionaggio e collaborazionismo con Israele, fatto confessare per mezzo di tortura, detenuto in condizioni inumane e, nel 2017, condannato a morte”.
L’esecuzione è prevista per domani mattina, mercoledì 16 dicembre.
E conclude:
“Non c’è più tempo. Come ho già fatto qualche giorno fa, unisco nuovamente il mio appello e quello della Città di Torino a quello delle altre Istituzioni di tutto il mondo, e all’impegno di Amnesty International, affinché, in qualsiasi modo, si possa impedire questo terribile epilogo”.

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