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Cultura

La Piccola Compagnia della Magnolia porta in scena Fedrah a Torino

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A Torino debutto regionale dello spettacolo FEDRAH o della Spietà dell’Amore, nuova creazione della Piccola Compagnia della Magnolia, per la regia di Michele Di Mauro. In scena Giorgia Cerruti, Davide Giglio, Francesca Cassottana. Lo spettacolo verrà presentato dal 25 al 28 gennaio presso il Cubo Teatro di Torino, all’interno della stagione 21.22 di Fertili Terreni Teatro.

“Perché Fedra oggi? Perché il nostro sembra un mondo refrattario al Sentimento, e quindi alla vita stessa, al futuro che verrà. Nella verità inattaccabile del Desiderio di Fedra è invece contenuta un’oggettività euforizzante, eccitante. Attraversare le innumerevoli riscritture di Fedra vuol forse dire “provare a farsi carico” del cuore emotivo del Mondo: se non ci fosse Lei, tutto potrebbe continuare nella propria indefinitezza, aspettando la fine di tutto.  Proviamo a compiere un viaggio tecnico-sentimentale dentro questo mito, spostandolo di fronte a noi, cittadini e belve di oggi.
Con questo nuovo lavoro “rovistiamo” ancora e nuovamente tra i miti classici impastando contaminazioni, utilizzando le riscritture come trampolino (o precipizio) per tornare là, al cuore intatto della tragedia.
Quando inizia e quando finisce un classico?
E cosa lo definisce?
Proviamo a interrogarci su tutto questo insieme all’artista Michele Di Mauro, operaio della scena, collega e amico, con cui da circa quindici anni costruiamo occasioni per osservarci (scenicamente) al microscopio, nel desiderio di innalzare la consapevolezza del nostro mestiere. Oggi decidiamo di compiere un azzardo, passando dalla zona pre-creativa alla zona creativa e concependo insieme uno spettacolo che ha il suo cuore nell’universo sconfinato e struggente di Fedra.” Piccola Compagnia della Magnolia

“Sinapsicando tra Euripide e Racine, tra Sarah Kane e Kate Tempest, e passando sotto l’immaginario dissacrante di Elvis Flanella, questa mia FEDRAH (che ha le radici nella reinvenzione del classico e l’H in onore di SaraH) ha nel suo centro drammatico l’AMORE come Inizio e Fine di tutto. L’Amore come Fiamma e Pioggia che l’annulla. L’Amore che sa di gelsomino e di letame, che ti fa risorgere e t’ammazza 2 volte!
E intorno ad Esso, famiglie che si sgretolano, passioni che il destino gestisce e gli uomini non riescono a domare, vite che durano un giorno e giorni che valgono una vita. 3 personaggi: Fedra, Ippolito e Strophe (emblematica aggiunta della Kane, che fa della sua rivisitazione novecentesca un nuovo classico per il post 2000).
In scena, non un’ipotesi di nuova famiglia reale (di natura fiabesca) ma un azzardo di parallelo coi nuovi Re. Con quelle famiglie che hanno cambiato la nostra storia e continuano a tenerla in pugno. Che hanno sostituito le tragedie letterarie con le proprie, private. E tra queste, una su tutte: quella degli Agnelli, croce e delizia del Popolo dipendente. Luogo dell’effimero e del kitsch.Un modo per dare alla mia Fedra dei “parenti terribili” ma maledettamente “reali”.
Per guardare verso gli Dei con una smorfia di disprezzo e un desiderio di rivincita giornaliera. Non tutto è male, ciò che finisce male, se nel “durante” si assapora la dolcezza dell’eterno.” Michele Di Mauro

Foto Francesco Tassara

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