
insieme al Direttore dell’Assessorato regionale alla Sanità Mario Minola e il consulente strategico Pietro Presti, sono il recupero del 30 per cento entro giugno delle liste d’attesa sulle prestazioni ambulatoriali di primo accesso, presa in carico attiva di tutte le prescrizioni di primo accesso previste dal piano nazionale entro settembre e a dicembre, prima della fine del 2022, recupero di tutte le visite, prestazioni ed interventi rispetto al 2019 e al periodo pre-Covid.
“Quello delle liste d’attesa non è un tema che nasce oggi, si trascina da quasi 10 anni, ma è fondamentale risolverlo ed è ciò che ci impegniamo a fare, consapevoli anche delle conseguenze provocate da due anni di pandemia – sottolinea il presidente della Regione Alberto Cirio –. Lo faremo con un approccio innovativo che si basa sull’esperienza della nostra campagna vaccinale, attraverso il potenziamento dell’offerta pubblica e la collaborazione con il privato. Il tutto all’insegna della trasparenza e della condivisione dell’obiettivo fondamentale che è quello di garantire cure tempestive ed efficaci ai cittadini piemontesi, valorizzando i professionisti che lavorano nella nostra sanità”.
“Sul recupero delle liste di attesa delle prestazioni di specialistica ambulatoriale, ricovero e screening oncologici, stiamo agendo con metodo e concretezza – aggiunge l’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi –. Abbiamo un piano operativo messo a punto da una Commissione di specialisti costituita ad hoc, con un impegno aggiuntivo di spesa di 50 milioni di euro. I dati dimostrano che nei soli quattro mesi del 2021 “liberi” dal Covid, la Sanità regionale ha saputo tornare ai livelli degli screening oncologici pre-pandemia, così come è riuscita a contenere la forbice degli interventi programmati a meno del 20 per cento di quelli eseguiti nel 2019. Uno sforzo enorme, che dimostra la capacità di lavoro di tutto il personale sanitario regionale, trovatosi a passare dall’emergenza della pandemia a quella delle liste d’attesa, senza soluzione di continuità”.
“Di fatto è una vera e propria rivoluzione nella gestione della nostra sanità – concludono il presidente Cirio e l’assessore Icardi –. Non può più accadere che il cittadino chiami il Sovracup regionale, non abbia un appuntamento e sia costretto a richiamare. Da settembre, l’impegno è di definire una data utilizzando lo stesso metodo dei vaccini che si è rivelato efficiente. Per evitare che le disdette creino problemi al sistema, introdurremo il meccanismo della “panchina” già utilizzato nella campagna vaccinale, che consente di ottimizzare le risorse. Sulle liste d’attesa si dimostra l’attenzione verso i cittadini più deboli, le persone che hanno bisogno di essere curate. Abbiamo ereditato una situazione complicata che con il Covid sicuramente non è migliorata, ma oggi è l’occasione per farlo e all’origine. Chi ha il diritto alla salute deve averlo anche in fretta. Ed è l’obiettivo che già ora stiamo realizzando”.