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Caro carburante: dal Piemonte è corsa ai distributori svizzeri

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Continua l’escalation senza sosta dei listini dei carburanti. I prezzi ormai fuori controllo spingono gli automobilisti che vivono a ridosso del confine del nostro Paese a fare il pieno all’estero. È il caso dei residenti in Ossola che si recano a far rifornimento nella vicina Svizzera, nonostante il cambio euro-franco non favorevole.

Una situazione che comincia a verificarsi sempre più spesso e di cui danno testimonianza gli stessi titolari degli impianti del Canton Vallese, ad appena venti chilometri da Domodossola (Vco).

“Nei giorni scorsi molti automobilisti si sono spaventati, quando in Italia si è registrato il primo grosso aumento, e hanno quindi fatto il pieno qui da noi – ha spiegato Mesiano Maranoli, titolare di uno dei due impianti Eni di Gondo -. Il grosso di clienti penso debba ancora arrivare, visto che i prezzi in Italia continuano a crescere”.

Ed è questa crescita esponenziale ad aver attirato l’attenzione del Codacons, il quale ha presentato un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia e all’Autorità garante della concorrenza, chiedendo di indagare sugli abnormi rincari dei prezzi di benzina e gasolio alla pompa e su possibili speculazioni in atto a danno di consumatori e imprese. Aumenti che, come segnalato anche dal ministro Cingolani, non apparirebbero giustificati né dalle attuali quotazioni del petrolio, né da riduzioni delle forniture sul territorio legate alla guerra in Ucraina, senza contare che benzina e gasolio venduti oggi presso i distributori sono stati acquistati mesi fa, a prezzi sensibilmente inferiori.

La magistratura dovrà intervenire anche in Piemonte. Qui gli esposti sono stati presentati alle Procure della Repubblica di Torino, Cuneo, Alessandria, Novara, Asti, Biella, Vercelli e Verbania.

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