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Cronaca

Colaci: basta con la caccia alle streghe contro le Rsa del Piemonte

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“Siamo in piena estate ed è ricominciata la caccia alle streghe per le strutture socio sanitarie della nostra regione”. E’ la denuncia del presidente Regionale dell’Api Sanita Torino, Michele Colaci.

“Anche quest’estate non sono mancate le notizie di presunti maltrattamenti e/o cattiva gestione riguardanti le nostre strutture, generalizzando, probabilmente arrivando a conclusioni affrettate e certamente non relegando le questioni a casi ridottissimi, rispetto alle strutture presenti sul nostro territorio”, afferma il presidente.

“Ricordiamo a noi stessi che le rsa piemontesi, nella loro totalità svolgono un ruolo sociale importantissimo per la collettività e per tutto il sistema sanitario regionale. Facciamo presente che le stesse sono di grande aiuto alle famiglie, soprattutto per gli ospiti non autosufficienti, che altrimenti non saprebbero come gestire il proprio caro.
Sempre le RSA accolgono pazienti provenienti dagli ospedali, per aiutare il sistema a svuotare i reparti, cosa molto utile in tempo di pandemia con i contagi ancora elevati.
Per questo motivo ci dispiace molto che casi sporadici, fra l’altro da approfondire, trovino così tanto spazio sui media, creando un sentimento negativo diffuso.
Nelle RSA lavorano persone che, con tanta passione, svolgono un importante lavoro a favore dei nostri anziani e francamente non meritano questo trattamento.”

“Nel nostro Piemonte le Rsa hanno dimostrato di essere assolutamente all’altezza, impegnandosi con dedizione e tralasciando gli errori strutturali fatti dalla politica negli ultimi dieci anni (mancanza di medici di base, infermieri, oss, aumento dei costi e blocco delle tariffe dal 2012).
ora noi siamo disponibili, come sempre, a sederci intorno ad un tavolo per migliorare sempre di più il servizio, esaminare i casi critici e trovare soluzioni.
Chiediamo in cambio solamente obiettività, perché la nostra sensazione, purtroppo, ci porta a pensare che manchi rispetto per quanto è stato fatto fino ad oggi, rischiando di demolire un comparto così importante per la totalità del nostro sistema”, chiude Michele Colaci.

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