Cittadini
A Torino la tessera Arci diventa digitale
Parte da Torino la digitalizzazione dell’Arci. Con il contributo del bando “Open 2 Change” della Fondazione Compagnia di San Paolo, il Comitato Arci Torino quest’anno trasforma la storica tessera Arci – nonostante il Covid e i mesi di chiusura, nell’anno 2021-2022 l’avevano in tasca oltre 60mila torinesi – in un app.
La vecchia tessera non muore e chi vorrà potrà ancora averla nel portafoglio, ma ora basterà mostrarla sul telefono.
L’App Arci snellisce e velocizza la procedura di iscrizione, consente di lasciare a casa la tessera mostrando semplicemente il telefono, ma soprattutto rende disponibili tutti gli eventi delle 180 associazioni raccolte nel Comitato Arci Torino che hanno sede in città e in una parte della provincia. Ai soci, verranno inviate delle notifiche relative a appuntamenti, attività, assemblee, campagne sociali.
«Spesso le persone conoscono e frequentano solo una piccola parte dei circoli: tramite la mappa degli spazi e la presentazione in un unico luogo di tutte le associazioni, le persone potranno interagire con tutta quanta l’offerta di Arci: l’app diventa una card culturale a disposizione dei soci Arci e di tutto l’associazionismo torinese» spiega Andrea Polacchi, presidente del Comitato Arci Torino. A Torino, infatti, dati alla mano, più della metà degli eventi di spettacolo (musica, teatro) è all’interno di un circolo Arci.
La nuova tessera, presentata per la prima volta ieri sera alle associazioni aderenti e già scaricabile, sarà valida dal 1 ottobre 2022 al 30 settembre 2023.
E la vecchia tessera cartacea? Nessun problema per collezionisti e amanti dell’analogico: il digitale non sostituisce, ma affianca, la tessera tradizionale, che resta obbligatorio consegnare alle persone, anche per consentire loro, in questa fase di sperimentazione, di accedere ai circoli del resto di Italia. La tessera digitale, infatti, è riconosciuta, per ora, soltanto nel Comitato di Torino. Nei prossimi mesi, lo strumento verrà sperimentato anche in altre aree del Paese: insomma, la città, come spesso accade, si fa laboratorio d’innovazione.
Fanno parte del Comitato Arci Torino, a oggi, 180 associazioni di cui circa 50 gestiscono centri culturali e di comunità. Nell’ultimo anno sono nati, sotto la rete Arci, nuovi interessanti spazi come il cinema teatro Maffei di via San Tommaso, lo Spazio Kairos, teatro che ha inaugurato tra Aurora e Barriera di Milano, il Centro Tosco di Pino che ha aperto a Valle Ceppi. Arci ha accolto inoltre importanti realtà già esistenti come il Bunker e Casa Fools.
C’è un dato interessante. Durante la pandemia, sono aumentate di quasi il 30 percento le associazioni aderenti (da 141 a 180) e metà delle nuove arrivate sono associazioni under 35: «La rete ha aumentato credibilità e parallelamente la riforma del Terzo Settore spinge proprio verso le reti – spiega Luca Bosonetto, responsabile Area Cultura di Arci Torino – Ma c’è di mezzo anche la pandemia: ha fatto maturare l’idea che stare insieme è importante».
Lo slogan della campagna di quest’anno è “Hai impegni per domani?”. In questo gioco di parole c’è l’arco del Terzo Millennio: l’impegno inteso come evento culturale, concerto, spettacolo a cui partecipare, ma anche inteso come attivismo a sostegno di cause sociali, civili, ambientali. Un salto avanti nel futuro, con un’app che promuove appuntamenti per il tempo libero, e, contemporaneamente, la riscoperta dei valori che promuoviamo da sempre: l’antifascismo, l’antisessimo, l’antirazzismo, la lotta alle disuguaglianze, l’ambientalismo.
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