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Olimpiadi Invernali 2026, Baselga di Pinè si tira indietro: il pattinaggio potrebbe finire a Torino

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Durante la conferenza stampa presieduta dal Presidente del Coni, Giovanni Malagò, c’è stato l’annuncio di Baselga di Pinè, in provincia di Trento, di ritirarsi dal progetto olimpico per la costruzione dell’Oval. I fondi stanziati sono 50,5 milioni di euro, mentre dai calcoli spiegati dal presidente della provincia di Trento, Maurizio Fugatti, il costo è lievitato a 70-75 milioni di euro, con il rischio di sforare a 100 milioni come previsto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.

Torino quindi non può che prendere la palla al balzo e come già ribadito offrirsi per ospitare le gare di pattinaggio di Milano Cortina 2026. Gira voce, inoltre che sarebbero diverse le strutture non realizzabili, per cui l’offerta di Torino e del Piemonte è ancora più allettante.

“Torino e il Piemonte confermano la propria totale disponibilità a mettersi a disposizione del Paese. Il nostro interesse è che l’Italia possa ancora una volta esprimere il meglio di sé e rilanciare la sua immagine internazionale. Le Olimpiadi sono un evento straordinario e unico e proprio per questo siamo pronti a essere di supporto fin da subito a tutta la macchina organizzativa con il nostro patrimonio di impianti e professionalità. Torino e il Piemonte possono essere un supporto importante per rispettare i tempi, contenere i costi e ridurre l’impatto ambientale di nuovi impianti. Il nostro spirito è quello che lo sport ha tra i suoi valori principali: lavorare in squadra per vincere una sfida che porta sotto i riflettori del mondo l’immagine dell’Italia”.

Sono le parole del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e del sindaco di Torino Stefano Lo Russo dopo l’annuncio della rinuncia da parte del Trentino per Baselga di Pinè.

“Stiamo lavorando da mesi con un metodo serio e aggiornando costantemente il dossier che attesta il valore degli impianti piemontesi a supporto della macchina olimpica. Lo abbiamo illustrato più volte al Coni, al Governo e ancora nei giorni scorsi ci siamo confrontati con il ministro Salvini. Alla luce della rinuncia da parte del Trentino, pensiamo che accogliere la disponibilità di Torino e del Piemonte, coinvolgendo l’intero arco alpino, rappresenti una soluzione logica e di buon senso per la migliore riuscita di questo straordinario evento”.

Foto di Sbisolo CC BY-SA 2.5 Generic

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