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Economia

Rallenta il tasso di crescita delle imprese torinesi nel 2022: bene ristoranti e costruzioni

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Continua la crescita dei ristoranti e – dopo l’esplosione registrata nel 2021 – si stabilizzano i take-away; calano le pasticcerie e gelaterie. Boom dei bed & breakfast e affittacamere (+9,9%) mentre continua a scendere il numero degli alberghi tradizionali.

Lo evidenziano i dati della tradizionale indagine sulla natimortalità imprenditoriale torinese nel 2022 presentati questa mattina in Camera di commercio.

La categoria, che conta 15.505 imprese, però,  registra un calo per il secondo anno consecutivo principalmente imputabile al trend dei bar, che con un -2,7% proseguono la flessione già evidenziata negli anni scorsi. Dal 2013 ad oggi il torinese ha perso oltre 1.070 bar ed esercizi assimilati.

Le imprese torinesi

Il tessuto imprenditoriale torinese a fine 2022 si compone di 223.025 sedi d’impresa. Il numero, che rappresenta il 52% delle imprese piemontesi e il 3,7% di quelle nazionali, cresce per il terzo anno consecutivo, dopo oltre un decennio di calo ininterrotto, pur a fronte di dinamiche anomale connesse al periodo pandemico.

Per oltre il 95% si tratta di microimprese – con meno di 10 addetti – mentre le piccole rappresentano il 3,8% e le medie e grandi – con almeno 50 addetti – meno dell’1%.

Le nuove iscrizioni (12.804) superano le cessazioni (11.317 al netto di quello di ufficio), con un saldo positivo pari a 1.487. Ma dopo il calo degli anni scorsi, le cessazioni hanno fisiologicamente ripreso ad aumentare, mentre le iscrizioni hanno subito un ridimensionamento rispetto al 2021, registrando i valori più contenuti degli ultimi dieci anni, superiori soltanto al dato del 2020.

Il tasso di crescita registrato è pari allo 0,67%, collocandosi più vicino al dato italiano (0,79%) che a quello piemontese (0,25%). Nel grafico si evidenzia con chiarezza il rimbalzo dopo il periodo pandemico che tuttavia rallenta nel 2022.

Tasso di sopravvivenza

Con la ripresa delle cessazioni, si ferma al 71,4% il tasso di sopravvivenza medio a distanza di 3 anni dall’apertura (nel 2021 era pari al 73,8%). Il dato è comunque ancora superiore ai tassi rilevati dieci anni fa (nel 2013 al 61,6%), segno della capacità del tessuto imprenditoriale di strutturarsi, contenendo il turn over.

 Settori di attività economica 2022

L’andamento nel 2022 è variegato a seconda dei settori. I servizi alle imprese si confermano il primo settore per consistenza (il 26,5% del totale) e continuano a crescere, così come le costruzioni sostenute dai bonus governativi; buona anche la crescita dei servizi alle persone, mentre commercio e agricoltura, dopo un 2021 di lieve ripresa, tornano a registrare una variazione negativa insieme aturismo e industria.

Servizi prevalentemente orientati alle imprese (+1,0%; il 26,5%)

Primo settore per numero di imprese nel torinese (58.997), i servizi alle imprese nel 2022 registrano il terzo incremento della consistenza più importante (+1,0%). Tra i vari comparti, il più rilevante è quello delle attività immobiliari (il 31,7%), in aumentorispetto al 2021 (+0,2%). Seguono, per ordine di importanza, le attività professionali, scientifiche e tecniche (il 19,6% del totale; +2,0%), dove ricadono le attività di consulenza, le agenzie pubblicitarie, le attività di design specializzate, tutte in crescita. Aumentanoanche i servizi di disbrigo pratiche, le imprese di pulizia, le attività di promotori e mediatori, la produzione di software e i servizi di elaborazione dati e hosting. In calo i trasporti di merci, i servizi postali e le attività di corriere che nel 2021 avevano invece segnato un buon incremento.

Commercio (-1,2%, il 24,0%)

Il commercio chiude l’anno 2022 con 53.562 attività (il 24,0% del totale, secondo settore per consistenza) e con una diminuzione del -1,2% dopo un 2021 di lieve ripresa. All’interno del settore crescono solo due macrocategorie: il commercio e riparazione degli autoveicoli (+1,7%) e il commercio al dettaglio al di fuori di banchi, negozi e mercati (+3,0%), grazie all’ottimo trend del commercio on-line (+9,5%).

In calo invece il commercio al dettaglio in sede fissa e quello ambulante.

Per quanto riguarda il dettaglio diminuiscono quasi tutte le tipologie di esercizi commerciali: abbigliamento e calzature, negozi di frutta e verdura, macellerie, panetterie e negozi di dolciumi. La crisi colpisce anche le edicole, le cartolerie, i negozi di articoli sportivi che nel 2021 erano invece cresciuti. Scendono le ferramenta, i negozi di mobili e di utensili per la casa. Incremento per le farmacie e i fiorai.

Per quanto riguarda il commercio ambulante, calano tutte le tipologie di banchi: frutta e verdura, carne e pesce, abbigliamento, prodotti tessili, fiori, bigiotteria e articoli casalinghi.

Costruzioni (+2,2%, il 15,6%)

Con uno stock di 34.779 imprese, per la terza volta il settore delle costruzioni fa registrare un incremento pari al +2,2%: crescono i lavori di costruzione specializzati tra cui tinteggiatura e posa in opera di vetri, i lavori di completamento e finitura degli edifici, la posa in opera degli infissi. Lieve aumento anche per l’installazione di impianti elettrici e idraulici. In leggera crescita anche le costruzioni di edifici.

Industria (-1,6%; l’8,9%)

Sono 19.945 le imprese dell’industria manifatturiera, in forte decrescita rispetto al 2021 (-1,6%). La diminuzione è stata trasversalea tutti i principali settori, fatta eccezione per i mezzi di trasporto (il 3,3% del totale) che, dopo anni di contrazione, nel 2022 registrano un +0,2%, grazie alle attività di fabbricazione di aeromobili, veicoli spaziali e dei relativi dispositivi (+4,6%).

Guardando i cali più rilevanti, sono le apparecchiature elettriche ed elettroniche, tra cui la fabbricazione di computer e altri componenti, a registrare la variazione maggiormente negativa. Al secondo posto per calo, le imprese della meccanica, che già nel biennio precedente erano in forte sofferenza e, al terzo, i prodotti chimici e farmaceutici. In calo anche la metallurgia e i prodotti in metallo, primo settore della categoria per numero di imprese, così come la fabbricazione di strumenti e forniture mediche, l’industria alimentare e delle bevande, l’industria tessile e dell’abbigliamento, le imprese della carta e editoria.

Istruzione, Sanità e Servizi pubblici, sociali e personali (+1,7%; il 7,6%)

Con 16.930 imprese registrate, i servizi alla persona crescono del +1,7%, in linea con l’andamento evidenziato nel 2021. Analizzando gli incrementi più rilevanti, al primo posto si colloca l’istruzione (tra cui corsi sportivi e ricreativi, formazione culturale, corsi di formazione e di aggiornamento professionale, tutti in crescita). Al secondo posto per incremento la macrocategoria delle attività sportive, di intrattenimento e artistiche dove crescono le attività di gestione di impianti e i club sportivi, le creazioni artistiche e letterarie, ma diminuiscono palestre e discoteche.

Le attività di assistenza sanitaria e sociale sono l’insieme che vedono il terzo incremento: qui rientrano gli aumenti degli studi medici specialistici, degli studi odontoiatrici e degli altri servizi di assistenza sanitaria (attività di fisioterapia, paramediche e i laboratori di analisi cliniche).

Continua la crescita dei centri estetici, delle pompe funebri, degli studi di tatuaggi e piercing, dei servizi di cura degli animali da compagnia, dei servizi di organizzazione feste e cerimonie e dello sgombero cantine e solai.

Stabili i parrucchieri, in diminuzione le lavanderie.

Agricoltura (-0,7%; il 5,2%)

Con 11.638 imprese (il 5,2% del totale) nel 2022 il settore torna a calare (-0,7%) dopo il leggero rialzo del 2021. Scendono le attività di coltivazione di cereali e ortaggi, ma anche l’allevamento di animali.

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