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Oggi i metalmeccanici piemontesi in sciopero per 4 ore

L’ampia adesione dei lavoratori allo sciopero ha causato la sospensione della produzione negli stabilimenti Stellantis

Redazione Quotidiano Piemontese

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Torino – Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil del Piemonte rendono noto che oggi 7 luglio 2023 le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici del Piemonte scioperano 4 ore per turno nel quadro della mobilitazione nazionale unitaria della categoria per rilanciare il lavoro industriale, per l’occupazione, per gli investimenti, per una transizione ecologica socialmente sostenibile, per la soluzione delle crisi industriali aperte.

In Piemonte si sono svolte questa mattina partecipate manifestazioni a Torino, Novara, Verbania, Asti, Vercelli, Alessandria, Cuneo e Biella.

Si registrano elevate adesioni delle lavoratrici e dei lavoratori allo sciopero in tutta la regione con punte tra l’70% e il 90% alla Ethos Energy, Alessio Tubi, Webasto, Dana Graziano, Cornaglia, Sogefi, Sodecia, MA, Tiberina, Magna Olsa, TE Connectivity, Primotecs, Valeo, Sata, Cellino, Marelli, Avio Borgaretto nel torinese; alla Johnson Electric, O/Cava, Nuova Tecnodelta, Marcegaglia, Util nell’astigiano; alla Lagostina, Perucchini, Giacomini, Irsinghausen, Meritor, Caleffi, TPP, Alessi nel Verbano e nel Novarese; alla Rolfo, Manitowoc, Riva acciai, Valeo, Raicam, Mtm nel Cuneese; alla KME, Larp, Dradura nell’alessandrino; oltre all’adesione dei lavoratori di decine di imprese medio piccole nel Vercellese e nel Biellese.

L’ampia adesione dei lavoratori allo sciopero ha causato inoltre la sospensione della produzione negli stabilimenti Stellantis.

I Segretari generali piemontesi di Fim-Fiom-Uilm Tino Camerano, Valter Vergnano, Gianfranco Verdini dichiarano: “siamo soddisfatti della riuscita dello sciopero unitario di oggi in Piemonte per fermare la deindustrializzazione del Paese. Il 70% dei tavoli di crisi aperti al Ministero riguarda i metalmeccanici mentre sono a rischio oltre 50.000 posti di lavoro tra cui, in Piemonte, quelli dell’ex Ilva di Novi Ligure e della Lear di Grugliasco.

Il Governo deve agire aprendo il confronto con i lavoratori sulle politiche industriali a sostegno di una transizione ecologica, energetica e tecnologica socialmente sostenibile di cui vogliamo essere protagonisti. Troppe crisi industriali non trovano soluzione e da troppi anni non si vedono progetti concreti per la reindustrializzazione delle aree in crisi, per il sostegno ai settori strategici e alle filiere industriali in difficoltà come l’automotive che, soprattutto in Piemonte, ha perso aziende e migliaia di posti di lavoro.

Servono ammortizzatori sociali per gestire la transizione e investimenti nella formazione scolastica e professionale. I metalmeccanici piemontesi oggi si mobilitano per il loro futuro e per il futuro industriale del Paese.”

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