Seguici su

Economia

Decisi i criteri per il bando a sostegno dei negozi di via Po a Torino

Il bando prevede il cofinanziamento pubblico per interventi diretti ad ammodernare e migliorare la parti esterne delle attività commerciali

Avatar

Pubblicato

il

Torino – La Giunta Comunale di Torino, su proposta dell’assessore al Commercio Paolo Chiavarino, ha approvato le linee d’indirizzo e i criteri per la redazione del bando e la concessione di contributi a fondo perduto come sostegno alle micro e piccole imprese situate in via Po.

Il bando prevede il cofinanziamento pubblico per interventi diretti ad ammodernare e migliorare la parti esterne delle attività commerciali (vetrine, insegne, facciate, tende, pergole, dehor, illuminazione esterna…) attuando così una riqualificazione urbana coerente con i principi di sostenibilità ambientale ed efficentamento energetico.

Le linee di indirizzo e i criteri approvati dall’esecutivo di Palazzo Civico, sono stati prima discussi e condivisi dai componenti della Cabina di Regia – organo deliberativo del Distretto del Commercio di Torino – composta da rappresentanti della Città, di Ascom Confcommercio e di Confesercenti e saranno espressamente dettagliati nel bando.

Le linee di indirizzo

In generale, oltre all’individuazione di via Po quale area oggetto di intervento e alla definizione delle platea dei potenziali beneficiari – micro, piccole e nuove imprese che svolgono attività di vendita diretta al dettaglio di beni e quelle esercenti l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande in sede fissa, stabiliscono anche di offrire un contributo massimo a fondo perduto (fino a 5.000 euro, pari al 75% della spesa stimata, che potrà essere maggiorato sino a un massimo di 7.000 euro solo nel caso di tipologie di interventi e spese ammissibili che riguardino l’apertura di una nuova attività economica o di una nuova unità locale presso un locale che risulti sfitto alla data del 1 Gennaio 2023) e che l’investimento minimo ammissibile, oggetto di richiesta di contributo, sia almeno pari a 500 euro.

Nel caso dovessero avanzare dei fondi, la Cabina di Regia del Distretto dovrà valutare il loro utilizzo tra diverse opzioni: finanziamento dei progetti valutati ammissibili ma non finanziati in sede di prima istanza; redistribuzione delle risorse residue a tutti i progetti aggiudicatari in modo proporzionale al contributo assegnato in prima istanza, con contestuale riduzione della quota di cofinanziamento a carico del beneficiario (in ogni caso il contributo non potrà superare l’80% della spesa finanziata), quindi aumentando il contributo a fondo perduto oltre i massimali di cui sopra (5.000 euro per imprese già attive e 7.000 euro per apertura presso locali sfitti) fino all’utilizzo di tutte le risorse disponibili; nuovo bando.

Sarà inoltre valutata l’ammissibilità delle seguenti tipologie: quelli volti all’ammodernamento e al miglioramento dell’esterno delle attività commerciali (vetrine, insegne, facciate, tende, pergole, dehors, illuminazione esterna, abbattimento delle barriere architettoniche, ecc.); quelli indirizzati alla fidelizzazione della clientela; quelli a sostegno di nuove attività o apertura di nuove unità locali (acquisto di macchinari, attrezzature, apparecchi); quelli volti alla realizzazione di servizi innovativi fra gli operatori dell’area e a vantaggio dei consumatori e, infine, gli interventi per l’implementazione digitale delle singole imprese (solo spese in conto capitale).

Non saranno, invece, considerate ammissibili le spese inerenti alla ristrutturazione/sistemazione interna degli immobili delle imprese del commercio.

Ammissibilità della domanda

L’ammissibilità delle domande sarà stabilita da una Commissione di Valutazione che, dopo aver verificato la regolarità formale e la conformità al bando dei documenti, entrerà nel merito valutando una serie di criteri (coerenza degli interventi con le finalità del bando, loro chiarezza, adeguatezza della componente finanziaria, imprese aperte da meno di 24 mesi, storicità del negozio, presenza giovanile e femminile all’interno dell’impresa, apertura in un locale sfitto da inizio 2023) e premialità (basate su tematiche di sostenibilità ambientale ed efficientamento energetico, inclusività e accessibilità – come riduzione e/o abolizione delle barriere architettoniche – e riqualificazione in relazione con lo spazio pubblico).

Le risorse finanziarie messe a disposizione per l’erogazione dei contributi sono pari a euro 120.576,48, di cui euro 96.461,18 di fondi regionali ed euro 24.115,30 di fondi comunali. Il Comune, inoltre, si riserva la possibilità di aumentare ulteriormente la dotazione finanziaria se vi fossero risorse proprie aggiuntive disponibili e le domande presentate eccedessero le disponibilità sopra indicate.

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *