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Cultura

Quando un fuorisede incontra la città di Torino: intervista a Isidoro, “lo Street Influencer” del capoluogo piemontese

Isidoro, studente universitario ed urban videographer, racconta le sue passeggiate per la città, attraverso video registrati con il suo smartphone e caricati successivamente su Tik Tok. È ad oggi tra i creatori digitali più stimati.

Alessia Serlenga

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Torino – Tutti pazzi per Isidoro, noi compresi, per la sua semplicità, raffinatezza, eleganza e romanticismo. Un connubio perfetto tra una città e i social network, un fuorisede siciliano che si ritrova in una città a lui sconosciuta e nascosta dalle Alpi. Tanto timido quanto curioso, oggi Isidoro si è raccontato a noi per la prima volta, nella sua primissima intervista.

Ciao, Isidoro giusto?

Ciao, sì, Isidoro, tra l’altro è proprio il mio nome, quindi posso ritenermi fortunato, perché é molto raro ma anche particolare. Mi piace che le persone mi riconoscano come Isidoro, il “fuorisede a Torino”, sono appellativi che sento molto miei. 

Isidoro da Iside? 

Il mio nome significa “Dono di Iside”, però non penso abbia origini nell’Egitto! 

Originale anche nel nome, sei una continua scoperta! Isidoro, con i tuoi bellissimi video condivisi sui social, nello specifico su Tik Tok, tra l’atro complimenti anche per i tuoi 20 k di follower, hai conquistato i cuori di chiunque! Com’è nato tutto questo? 

A differenza di quanto io abbia mostrato nell’ultimo anno e mezzo su Tik Tok e Instagram, la mia passione principale è sempre stata la musica: ho iniziato a suonare il piano da prima delle scuole medie e ho continuato fino ad ora. Questa passione è abbastanza visibile infatti, nella scelta di alcuni brani che utilizzo per “condire” i miei videomontaggi. In generale invece, mi ha parecchio aiutato nel riuscire a mescolare un’arte visiva come la fotografia con la musica, allontanandomi dall’utilizzo di audio in trend.

Quanto incide invece la fotografia nella tua quotidianità?

L’inizio del mio percorso fotografico nasce casualmente a Firenze, durante il terzo anno di superiori: una reflex di amici finita nelle mie mani per una foto e ciò, mi bastò per capire che avrei dovuto scoprire di più anche su questo bellissimo mondo. Adesso, ho l’occasione e l’amore per poter trattare quest’arte a 360 gradi, fra astrofotografia, ritratti, moda, paesaggistica e fotografia di fauna selvatica, molto importante anche per il percorso di studi che ho scelto, produzioni animali ad indirizzo faunistico. Mi piace sperimentare tutti i generi senza definirmi un fotografo, probabilmente perché sono ancora in pieno studio e ancora alla ricerca di scoperte.

Il tuo arrivo a Torino?

Sono arrivato a Torino tre anni fa, subito dopo le superiori: basse aspettative per una città che viene citata sempre con molta timidezza da emittenti televisive e social, una città che a parer mio soffre parecchio la vicinanza fisica con Milano e il trascorso storico che vide Roma vittoriosa. Il fatto che sia nascosta la rende però una caratteristica assente in qualsiasi altra città visitata fino ad ora in Italia. Torino piace da impazzire ai visitatori casuali, ai turisti di passaggio e agli amanti come me, di viali alberati. Così fra un giro e un altro, decisi di iniziare a filmare i miei percorsi del centro:  riprese dinamiche, fluide che rappresentano la passeggiata fatta da chiunque a Torino, in una giornata soleggiata.

Perché hai deciso di portare i video sui social?

Perché sono immediati, a volte riescono a colpire con più efficacia e sono estremamente al passo con i tempi. Il mio stile è replicabile da chiunque ed è forse per questo che il video viene apprezzato.

Che strumenti usi per registrare?

Uso il mio iPhone o a volte anche videocamere  non professionali, montaggi semplici e un tocco di romanticismo con la musica a tempo con le mie clip: ecco la mia rappresentazione urbana.

Cosa ami di questa città?

Mi piace l’accoglienza che Torino ha riservato per me, ho visto molta apertura e in alcuni casi anche paura che il mio modo di rappresentare, risulti come uno spogliare una città che si veste con abiti molto coprenti. Non sono di certo mancate critiche, ma continuerò a dare il mio occhio per fornire il mio racconto a questo luogo. 

Ti è già capitato di essere riconosciuto in giro dai passanti?

Si!! Soprattutto negli ultimi due mesi. Penso che accadrà con maggior frequenza, dati anche i miei numeri in crescita di follower! 

Ho visto qualche tempo fa, una tua piccola collaborazione con Greg Goya, tra l’altro anche lui fortemente amato e sostenuto dal suo pubblico.

Si, ho collaborato con piccole realtà locali e personaggi di Torino, uno dei quali è Greg Goya, con il quale programmiamo e produciamo in video molte delle sue fast art. Poi, altra collaborazione importante è stata quella con Torinotroppotumblr, con i quali abbiamo ideato e portato avanti delle interviste che prendessero come spunto la vita dei torinesi, insieme abbiamo quindi portato contenuti con Shade e Lorenzo Branchetti. 

Come ti vedi nel futuro?

Vedo un futuro pieno di spostamenti, mete e luoghi temporanei per il tipo di lavoro che voglio fare. Spero di avere un luogo stabile, in Piemonte o in Sicilia, dove poter tornare anche per brevi periodi e sentirmi a casa. Il mio sogno sarebbe fare documentari, sono interessato sia all’ambito divulgativo, sia a quello fotografico.

Ti auguro davvero il meglio!

Grazie!

Isidoro su TikTok

Isidoro su Instagram

 

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  • Lorenzo Branchetti, ospite del secondo episodio di Fuorisede e Pendolari

  • Isidoro e la sua magica Torino

  • Profilo Ig di Isidoro

  • Profilo Tik Tok di Isidoro

  • Strumenti usati per le riprese

  • Raccolta di alcune fast art di Greg Goya

  • Isidoro al Salone del libro con Massimo Giannini

  • Isidoro e Shade, terzo episodio di Fuorisede e Pendolari

E tu cosa ne pensi?

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