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«Diffondere l’informazione sui progetti di parto in anonimato»: la dichiarazione dell’assessore Marrone dopo la vicenda del neonato di Villanova

Sono quattro in Piemonte i progetti sostenuti dal Fondo Vita Nascente

Elena Prato

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PIEMONTE – «Il finanziamento dei progetti di parto in anonimato sostenuto da Vita Nascente va comunicato adeguatamente sui territori, perché dove le polemiche soffocano l’informazione sul servizio si privano le donne e i bambini di vedersi garantiti privacy alle prime e soprattutto una chance di vita ai secondi»: questa la dichiarazione di Maurizio Marrone, assessore alle politiche sociali, dopo l’episodio del neonato trovato in un cassonetto dei rifiuti a Villanova Canavese.

 

In Piemonte, sono già quattro i progetti sostenuti con 60mila euro dal Fondo Vita Nascente, per garantire il “parto in anonimato”. Sul territorio torinese, in particolare, il progetto “Parto in anonimato, un diritto delle donne“, dei servizi sociali del Comune di Torino, garantisce grazie ai 15mila euro assegnati da Vita Nascente la presa in carico della gestante in difficoltà. Il budget è destinato a progetti individualizzati, per un minimo di 4 casi, per una durata di sei mesi. In caso di non riconoscimento del nascituro da parte della donna, la Città di Torino si curerà poi del neonato fino ad adozione definitiva.

 

Infine, il progetto comunale prevede anche una campagna disensibilizzazione e informazione sul diritto di ogni donna ad essere inserita nei percorsi di tutela durante la gravidanza fino al parto“.

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