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Spettacolo

Il fondatore di Todays saluta e ringrazia tutti quelli che hanno contribuito al successo del festival

TOdays Festival sarà organizzata quest’anno dalla Fondazione Reverse,

Redazione Quotidiano Piemontese

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Dopo la notizia che la decima edizione del TOdays Festival sarà organizzata dalla Fondazione Reverse, il cui progetto ha superato la selezione della commissioni tecnica e artistico-culturale della città di Torino gestito dalla Fondazione per la Cultura, Gianluca Gozzi, lo storico fondatore e direttore artistico di Todays Festival ha voluto salutare e ringraziare tutti quelli che hanno contribuito al successo del festival.

In questi mesi mi avete scritto in molti e ora mi state chiedendo insistentemente, perciò è mio diritto e dovere informarvi che non festeggeremo insieme nel 2024 la decima edizione di TODAYS festival per come lo conoscevamo. Dopo mesi di silenzio e risposte non pervenute alle numerose sollecitazioni da parte della comunità, la Città ha indetto un bando pubblico dal titolo “Todays festival”. Nonostante fosse già chiaro che non sarebbe stato più lo stesso format con cui TODAYS è nato e cresciuto, e amato anche fuori dal perimentro della nostra città, ho tuttavia deciso di partecipare al bando insieme a sPAZIO211, coinvolgendo oltre 35 organizzazioni culturali piccole, medie e grandi. Sono certo di poter dire di avere presentato comunque un progetto coerente, solido, costituito da oltre 60 appuntamenti diffusi con un cartellone di spettacoli e concerti di artisti internazionali, nazionali e locali.

Ho appena appreso che la Città ha definitivamente effettuato una scelta politica diversa, premiando altri.
Quel TODAYS come lo conosciamo, da me ideato e diretto sin dall’origine, è perciò terminato qui.
Si può perdere qualcosa che si ha, ma mai quello che si è.
Non è mai stato un festival qualunque, non è mai stata musica qualunque.
In nove edizioni di festival ho visto tanta gente ritrovarsi oltre ogni steccato di genere musicale e di genere espressivo, stringersi con chi ci crede ancora, con tutti quelli che la musica la vivono, senza tante formalità e senza sovrastrutture, restando umani, mano nella mano, annusando, respirando, condividendo pulsioni, motivazioni, ideologie e la consapevolezza di costruire insieme qualcosa senza vanità ingiustificate, con onestà intellettuale, collaborazione, reciprocità e voglia di sperimentare.
Grazie a chi ha avuto voglia (e incoscienza) di gettarsi in questo mondo, per realizzare il proprio sogno anziché appropriarsi di quello altrui.
Grazie ai sognatori convinti che più qualcosa spaventa, più sia necessario farla.
Grazie agli artisti, ai collaboratori, ai volontari, ai partner e a chi ha creduto nell'(im)possibile al posto del facile, con quella convinzione capace di materializzare l’illusione, talvolta.
Grazie a quelle persone nelle Istituzioni che hanno capito che se le cose non accadono, scadono.
Grazie a tutto lo staff e ai tecnici instancabili, a chi ci ha messo l’anima per aver fatto funzionare una macchina tanto complessa e faticosa quanto stimolante.
Grazie alle numerose associazioni di questa città che hanno collaborato con passione e abnegazione spontanea, perchè certe cose non le puoi chiedere, o sono spontanee o niente.
Grazie anche a quelli che se lo sono perso, ma non hanno mancato di commentare dal loro divano, davanti allo schermo.
Grazie ai tantissimi (oltre 120.000 persone in queste edizioni praticamente tutte sold out) che hanno cantato, ballato e abbracciato i loro vicini senza conoscersi, a quelli arrivati dalla strada accanto e quelli dalle tante città d’Europa ed oltre.
Grazie soprattutto a te che stai leggendo e che pensi che ne sia valsa la gioia, anzichè la pena.
Il mio augurio è di riuscire a trovare sempre il senso, perchè se si perde questo è probabile che sia rimasto dove è mancato il coraggio di andare.

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