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La Sala Rossa chiede la scarcerazione del premio Nobel per la pace Ales Bialiatski

Ales Bialiatski, oppositore del regime bielorusso di Lukašenko, è stato condannato a dieci anni in una colonia penale di massima di sicurezza

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TORINO – Dalla Sala Rossa arriva la richiesta di scarcerazione del premio Nobel per la pace Ales Bialiatski, oppositore del regime bielorusso di Lukašenko condannato lo scorso marzo ‘con un processo farsa’ a dieci anni in una colonia penale di massima di sicurezza.

Chi è Ales Bialiatski

Attivista bielorusso, Ales Bialiatski è studioso di letteratura bielorussa, laureato presso la Francishak Skaryna Gomel State University. È stato uno degli iniziatori del movimento democratico antisovietico emerso in Bielorussia a metà degli anni Ottanta e successivamente è stato uno dei maggiori oppositori del regime di Lukašenko.

Nel 1996 ha fondato l’organizzazione Viasna (Primavera), nata per fornire sostegno ai manifestanti incarcerati e alle loro famiglie, che si è poi evoluta in un’organizzazione per i diritti umani di ampia portata. Osteggiato dalle autorità governative, è stata detenuto dal 2011 al 2014 e nuovamente dal 2020. Ha dedicato la sua vita alla promozione della democrazia e alla lotta per i diritti umani.

Nel 2022 è stato insignito del premio Nobel per la pace, con l’organizzazione per i diritti umani russa Memorial e l’associazione per i diritti umani ucraina Center for Civil Liberties, “perché rappresentano la società civile nei loro paesi d’origine. Da molti anni promuovono il diritto di criticare il potere e tutelare i diritti fondamentali dei cittadini. Hanno compiuto uno sforzo eccezionale per documentare i crimini di guerra, le violazioni dei diritti umani e l’abuso di potere. Insieme dimostrano l’importanza della società civile per la pace e la democrazia”.

La richiesta della Sala Rossa

L’Ordine del giorno approvato oggi all’unanimità dal Consiglio comunale oltre a chiederne la liberazione invita il Governo italiano a sollecitare una presa di posizione dell’UE contro la repressione in Bielorussia; invita le forze politiche e i candidati alle prossime elezioni europee a sostenere la domanda di liberazione; chiede l’invio dell’Ordine del giorno all’ambasciata di Bielorussia in Italia.

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