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Successione Agnelli-Elkann: scambi di mail per far risultare la residenza svizzera nel libro su Marella

C’è stato un fitto scambio di mail tra la segretaria Paola Montaldo, John Elkann e l’avvocato Peter Hafter in merito a dei passaggi del libro “Ho coltivato il mio giardino” edito nel 2014 e scritto da Marella Caracciolo Agnelli e la nipote Chia

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John Elkann

TORINO – Secondo i carteggi depositati dalla procura di Torino, in particolare dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio e i sostituti Giulia Marchetti e Mario Bendoni, che accusano John, Lapo e Ginevra Elkann, oltre al commercialista Gianluca Ferrero e al notaio svizzero Urs Robert von Grueningen, di frode fiscale e truffa ai danni dello Stato, c’è stato un fitto scambio di mail tra la segretaria Paola Montaldo, John Elkann e l’avvocato Peter Hafter in merito a dei passaggi del libro “Ho coltivato il mio giardino” edito nel 2014 e scritto da Marella Caracciolo Agnelli e la nipote Chia.

In una prima mail del 3 marzo 2014, l’avvocato Hafter scrive alla segretaria Montaldo sottolineando la necessità di aggiungere qualche passaggio quando si parla della casa a Lauenen, vicino a Gstaad, facendo così intendere che bisogna rimarcare la decisione di Marella di lasciare St.Moritz per motivi di salute e trasferirsi allo chalet “Icy”, più vicino a degli amici. La segretaria risponde che è d’accordo, di averne parlato con John che condivide l’editing.

Così in poche settimane arrivano le pagine modificate dalla nipote Chia con la menzione suggerita. Ad Aprile la segretaria invia il testo definitivo a John Elkann per trasmetterlo alla nipote di Marella. Questa versione trova conferma nel testo pubblicato nel libro a ottobre 2014 in cui si sottolinea la decisione di Marella di risiedere in Svizzera.

Per questa “forzatura” il gip ha disposto il decreto di sequestro preventivo i 74,8 milioni di euro che equivalgono a quanto non sarebbe stato versato al Fisco tra il 2015 e il 2019 (anno in cui è morta Marella) e per la successione.

La difesa dei fratelli e sorella Elkann ha commentato che il sequestro “è un passaggio procedurale che non comporta alcun accertamento di responsabilità”, e su Marella ribatte che “era residente in Svizzera sin dagli inizi degli anni settanta, ben prima che nascessero i fratelli Elkann. La volontà di risiedere in Svizzera non è mai venuta meno nel corso di tutta la sua vita”.

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