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Tagli ai fondi per le strade in Piemonte: allarme bipartisan tra i presidenti di provincia
Allarme strade in Piemonte: i presidenti di provincia contro i tagli del Mit. Viabilità a rischio e fondi ridotti fino al 70%. Salvini replica alle accuse.

TORINO – Allarme bipartisan in Piemonte per i tagli ai fondi destinati alla manutenzione delle strade provinciali e comunali. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da Matteo Salvini, ha deciso una drastica riduzione delle risorse per gli enti locali, scatenando proteste da tutto l’arco politico.
“È tagliare sulla carne viva”, denuncia Emanuele Ramella Pralungo, presidente della Provincia di Biella. “Il Piemonte è collegato principalmente da strade provinciali e comunali. Così facendo si mette a rischio la sicurezza e la mobilità dei cittadini”.
Sulla stessa linea anche Davide Gilardino, presidente della Provincia di Vercelli: “Sono tagli inaccettabili. Con quasi 1.000 km di strade provinciali, non potremo neppure garantire 30 km di asfaltatura ordinaria”.
Tagli fino al 70% nel biennio 2025-2026
I dati parlano chiaro: per il 2025 e il 2026 è previsto un taglio del 70%, che si ridurrà al 40% dal 2027, con conseguenze drammatiche per la manutenzione stradale. Le province, già sotto pressione, temono chiusure di tratti stradali e gravi limiti alla viabilità.
“Il nostro presidente Gandolfi ha parlato con Giorgia Meloni e ci sono spiragli positivi – spiega ancora Ramella Pralungo – ma servono risposte concrete”.
Anche Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) e Confindustria si sono schierate contro i tagli, giudicandoli “dannosi per il tessuto infrastrutturale del territorio”.
Proteste in arrivo: il Pd in piazza a Lauriano Po
Il Partito Democratico ha annunciato una manifestazione a Lauriano Po per il 23 maggio, località colpita duramente dall’ultima alluvione. Ma la riduzione dei fondi peserà anche su Torino e sulle altre province del Piemonte.
Secondo Ramella Pralungo, il 20% dei fondi tagliati andrebbe al Ponte sullo Stretto, mentre un altro 50% sarebbe destinato a RFI e infrastrutture ferroviarie.
La replica del ministro Salvini
Il ministro Salvini ha smentito con decisione: “Il Ponte sullo Stretto non c’entra nulla. I fondi sono stati riallocati per far fronte all’aumento dei costi del Terzo Valico. Cercherò di recuperare le risorse necessarie”.
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