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Torino celebra il Vesak: due giorni di meditazione, arte e spiritualità per onorare Buddha Shakyamuni

Due giorni di meditazione, arte e spiritualità a Torino. Il Vesak 2025 unisce le tradizioni buddhiste e apre alla cittadinanza.

Gabriele Farina

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TORINO – Un’occasione per rallentare, respirare e riflettere. Torna anche quest’anno, per la sua seconda edizione torinese, il Vesak, la celebrazione buddhista che commemora la nascita, il risveglio e il passaggio al Nirvana di Buddha Shakyamuni. L’appuntamento è sabato 31 maggio e domenica 1° giugno negli spazi di San Pietro in Vincoli 28, nel cuore di Torino. L’evento è organizzato dai centri buddhisti piemontesi aderenti all’Unione Buddhista Italiana (UBI).

Una due giorni aperta a tutti, ricca di dibattiti, pratiche meditative, momenti artistici, celebrazioni rituali e spettacoli teatrali, con la partecipazione di monaci, insegnanti di Dharma, studiosi, educatori e artisti. “Il Vesak è la ricorrenza che unisce tutte le Tradizioni dell’Unione Buddhista Italiana – spiega la rev. Elena Seishin Viviani, vicepresidente UBI e guida spirituale del tempio Zen Sōtō Enkuji –. È anche un momento di apertura verso la cittadinanza, in uno spirito di benevolenza e inclusione che oggi, più che mai, può rappresentare un antidoto alla sofferenza del mondo”.

Dialogo tra spiritualità e società

Il programma prende il via sabato 31 maggio alle 14.30 con la tavola rotonda “Giovani e disagio: trasformarsi e guarire”, che vedrà il confronto tra Lama Michel Rimpoche (Kunpen Lama Gangchen di Albagnano), il sociologo Franco Prina, e l’educatore Pasquale Spoto. “Il Buddhismo – sottolinea Viviani – ha sempre cercato il dialogo con la società. Il tema della sofferenza e della sua trasformazione attraverso la consapevolezza è al centro del nostro insegnamento”.
A seguire, dalle 16 alle 19, spazio all’introduzione alla meditazione buddhista, con sessioni condotte da insegnanti delle principali tradizioni presenti in Piemonte: Vajrayana, Zen Sōtō, Zen Rinzai e Nichiren Shu. Tra gli interventi, quelli di Carlo Gyoki Riva, Lama Tenzin Jampel (Luca Straffi) e Mario Nanmon Fatibene.

Arte, spiritualità e teatro

Durante l’intero fine settimana sarà visitabile la mostra “Shodoka, Il canto del risveglio immediato”, con opere pittoriche del monaco zen Lucio Maria Yushin Morra, ispirate a uno dei testi più profondi della tradizione Zen. In parallelo, sabato pomeriggio si potrà partecipare al laboratorio di pittura Sumi-e sotto i portici, a cura dei monaci del Bodai Dōjō, esperti di questa arte meditativa a inchiostro.

Uno dei momenti più suggestivi sarà la creazione del Mandala di Shakyamuni Buddha, a cura dei monaci tibetani del Centro Milarepa di Torino. Il mandala, composto con sabbie colorate, sarà dissolto domenica in una cerimonia simbolica che rappresenta l’impermanenza e la benedizione per tutti gli esseri.

Alle 21 di sabato sera, infine, il Dojo Mokusho mette in scena lo spettacolo Zazen, scritto da Vittorio Petrillo e Federica Crisà. Monaci, praticanti e artisti porteranno sul palco la pratica zen attraverso una potente narrazione visiva e teatrale.

Le celebrazioni domenicali

Domenica 1° giugno, a partire dalle 10, si terranno le celebrazioni liturgiche del Vesak secondo i riti delle tradizioni Nichiren Shu, Zen Soto e Vajrayana, seguite da una speciale sessione di canti sacri buddhisti eseguiti dalla soprano Maria Rosa Bersanetti. In programma: la Preghiera a Tara sulle note dell’Intermezzo della Cavalleria Rusticana di Mascagni e il mantra di Buddha Shakyamuni (Om muni muni maha muni Shakyamuni soha) musicato sull’aria lirica di Haendel, noto come il Largo di Serse.

Il Vesak si concluderà con la cerimonia di dissoluzione del mandala e la recitazione corale di una preghiera per la pace, aperta a tutta la cittadinanza, “con l’auspicio – come ricorda Viviani – di trasformare anche i cuori più sordi al richiamo della pace e della benevolenza”. Alle 13, brindisi e rinfresco per tutti i partecipanti.

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