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Dalla geopolitica alla politica regionale: con i dazi all’UE quale futuro per l’export piemontese?

Mentre l’UE prepara una risposta, commercianti e produttori piemontesi sono preoccupati

Marco Lovisolo

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TORINO – Le conseguenze dei dazi imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump preoccupano anche il mondo del commercio e dell’artigianato piemontese. Nel pomeriggio di ieri, Donald Trump ha inviato una lettera shock alla Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen. Punto saliente del documento – redatto con una cortesia più ostentata nella forma che nel contenuto – è l’imposizione di dazi al 30% sull’export europeo dal 1° agosto. Con l’ammonizione che nel caso di un’eventuale risposta ritorsiva è pronto ad aumentarli della stessa percentuale. La motivazione del provvedimento sarebbe, nella versione del presidente americano, la risposta a uno stato perdurante di deficit commerciale statunitense con l’UE dovuto alle politiche commerciali di quest’ultima.

Le strategie

Trump ha lasciato comunque aperto uno spiraglio di trattativa, ipotizzando modifiche nel caso in cui – si legge nella lettera -«desiderate aprire i vostri mercati commerciali, finora chiusi, agli Stati Uniti ed eliminare le vostre politiche tariffarie e non tariffarie e le barriere commerciali». Si tratta forse della solita tattica negoziale del tycoon?

Non ancora del tutto chiara, intanto, la strategia della presidente della Commissione europea, che ha reagito dichiarandosi «pronta a continuare a lavorare per un accordo entro il primo agosto», ma avvisando che allo stesso tempo l’Ue adotterà «tutte le misure necessarie» per salvaguardare i propri interessi, «inclusa l’adozione di contromisure proporzionate, se necessario».

Quali conseguenze per l’export piemontese?

Sensazione di scoramento per il tessuto produttivo piemontese. Questa mattina gli artigiani si sono riuniti al campus Onu di Torino all’assemblea di una delle loro associazioni di categoria, la Cna. Secondo il presidente regionale di Cna Giovanni Genovesio, che ha parlato ai microfoni di RaiNews, i dazi causeranno per il mondo produttivo del Piemonte un danno economico stimabile a un miliardo di euro. Genovesio ha riportato anche la preoccupazione delle aziende socie sul territorio piemontese.

Le conseguenze dei dazi in Piemonte andranno monitorate innanzitutto per quel che riguarda la città di Torino. L’ufficio studi della Cgia di Mestre, infatti, ha pubblicato un documento nel quale sono stati analizzati i proventi dalle esportazioni negli USA ultimi due anni, e in cui si riflette sulla prossima imposizione del 30%. Nel 2024, risulta che Torino sia stata la quinta città italiana per esportazioni in USA con oltre 2 miliardi e mezzo di euro.

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