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Quasi mille persone in piazza a Cuneo per il Q+ Pride: “Il Pride è e resta un momento di lotta”

A pochi mesi dalla decisione di Arcigay di non organizzare il Pride 2025 – motivata da ostacoli economici e burocratici – il Collettivo Q+ ha scelto di non fermarsi e ha riportato l’orgoglio in strada

Gabriele Farina

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CUNEO – Quasi mille persone hanno partecipato oggi al Q+ Pride di Cuneo, la manifestazione promossa dal Collettivo Q+ per dare voce alla comunità LGBTQIA+ in un contesto politico e sociale sempre più complesso. Un evento colorato e musicale, ma soprattutto profondamente politico, che ha saputo unire festa e rivendicazione in un corteo attraversato da giovani, famiglie, attivisti e simpatizzanti di ogni età.

A pochi mesi dalla decisione di Arcigay di non organizzare il Pride 2025 – motivata da ostacoli economici e burocratici – il Collettivo Q+ ha scelto di non fermarsi e ha riportato l’orgoglio in strada.

Una partecipazione significativa, anche considerando la data estiva e le temperature elevate, che conferma quanto il bisogno di visibilità e resistenza sia ancora vivo. “Le nostre esistenze vengono strumentalizzate, silenziate, represse o marginalizzate”, hanno denunciato gli organizzatori, sottolineando il valore politico di un Pride che non si accontenta di essere una parata, ma rivendica con forza diritti e spazi.

I temi politici

Durante il corteo, accanto alla musica e all’atmosfera festosa, si sono susseguite prese di posizione nette: la condanna del genocidio in corso a Gaza, la critica al rainbow-washing istituzionale e la dura opposizione al decreto sicurezza del governo Meloni, definito uno strumento di repressione sociale.

Non è mancata una forte attenzione ai temi del femminismo e dell’autodeterminazione, con interventi dedicati alla difesa della libertà del corpo femminile, del diritto all’aborto e dei diritti riproduttivi, ancora troppo spesso messi in discussione.

In un momento in cui le voci delle minoranze rischiano di essere marginalizzate o strumentalizzate, il Q+ Pride ha riaffermato con determinazione la centralità della lotta per i diritti e la necessità di continuare a costruire spazi di espressione, visibilità e condivisione. “Il Pride è e resta un momento di lotta”, ribadiscono dal Collettivo Q+, e a Cuneo quella lotta è passata ancora una volta per le strade.

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