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Biennale Democrazia chiude con 50mila spettatori, più 50% rispetto al 2011

Davide Mazzocco

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Tempo di bilanci alla Biennale Democrazia, l’evento che la scorsa settimana ha letteralmente invaso le strade di Torino facendo circolare idee, progetti e inediti sguardi sul mondo. Da Mario Draghi al duo Albanese-Serra, 150 appuntamenti capaci di chiamare a raccolta 50mila persone. La cultura, il dibattito politico, le lezioni accademiche che raccolgono folle da concerti rock.Un esempio? Le novemila persone che si radunano al Palaisozaki per ascoltare il sesto canto del Purgatorio letto da Dante. Ma come? A scuola l’attenzione scendeva sotto il livello di guardia alla seconda terzina… Cinquantamila spettatori significano il 50% in più rispetto ai 35.000 della prima edizione ma soprattutto vogliono dire che Gustavo Zagrebelsky e Angela La Rotella, rispettivamente presidente e direttore organizzativo della manifestazione, hanno vinto la loro sfida, quella di sdoganare il dibattito “alto”, di farlo uscire dalle stanze dell’accademia e di riportarlo nelle “piazze”, in quell’agorà dove è nato molto prima di duemila anni or sono. In bilico fra questa tradizione così antica e le nuove modalità della circolazione delle idee (Internet, social network e suoi derivati…) Biennale Democrazia ha intuito di poter occupare uno spazio limbico fra dibattito “analogico” e dibattito “digitale”, proponendo a più riprese incontri sulle spinte democratiche che arrivano dal basso attraverso la rete ma dando una fisicità al relatore e al suo uditorio. È questa prospettiva che, crediamo, potrà diventare maggioritaria a partire dalla terza edizione, quella del 2013, che sarà presto messa in cantiere.

Con oltre 250 ore di programmazione, 200 fra relatori, ospiti e moderatori e 200 giornalisti accreditati le lezioni, i dibattiti, i forum, le letture e gli spettacoli hanno letteralmente monopolizzato l’attenzione generale. Anche sul web Biennale Democrazia non è passata inosservata: sono state ben centomila, a quanto risulta dalla ricerca con Google, le pagine dedicate alla manifestazione inserite su Internet, mentre la pagina Facebook della rassegna ha raccolto oltre cinquemila contatti.

 

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