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La Corte d’Appello: Fiat riassuma 145 operai Fiom a Pomigliano

Redazione Quotidiano Piemontese

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La Fiom in una nota ha comunicato che La Corte d’appello di Roma ha dato ragione al sindacato a proposito dell’assunzione di 145 lavoratori iscritti al sindacato dei metalmeccanici Cgil nello stabilimento della Fiat di Pomigliano D’Arco. Lo scorso 21 giugno il Tribunale di Roma aveva condannato la Fiat per discriminazioni contro la Fiom a Pomigliano disponendo che 145 lavoratori con la tessera Fiom venissero assunti nella fabbrica. Alla data della costituzione in giudizio alla fine di maggio su 2.093 assunti da Fabbrica Italia Pomigliano nessuno risultava iscritto alla Fiom. 

Ad agosto la Corte d’appello aveva giudicato inammissibile la richiesta della Fiat di sospendere l’ordinanza di assunzione per i 145 iscritti alla Fiom riconoscendo una discriminazione ai danni del sindacato nelle riassunzioni dei dipendenti dello stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco .

La Fiat in una nota:” prende atto del dispositivo della sentenza della Corte d’Appello di Roma con cui  respinge il suo ricorso avverso alla sentenza del Tribunale di Roma del 21 giugno  scorso.  Le considerazioni di allora risultano ancor più valide oggi, alla luce del fatto che  l’azienda è già stata costretta a far ricorso negli ultimi mesi alla cassa integrazione per  un totale di 20 giorni lavorativi, a causa della situazione del mercato automobilistico  europeo.  L’azienda ha avviato un accurato esame delle motivazioni della sentenza e si riserva  ogni tipo di iniziativa legale di opposizione, incluso il ricorso alla Corte di Cassazione”.

Susanna Camusso, presente agli Stati generali della Cgil, a Pollenzo ha commentato:“Una buona notizia”. Per Giorgio Airaudo,  segretario nazionale della Fiom: “Si tratta di sanare una discriminazione e un’ingiustizia. Già da mesi quella sentenza è esecutiva e ora la Corte d’appello la conferma. L’iscrizione al sindacato non può essere intesa come elemento di selezione e discriminazione nelle assunzioni. Tutti i lavoratori rimasti fuori devono rientrare, compresi quelli iscritti alla Cgil, anche perché la cassa integrazione guadagni scade il prossimo luglio”.

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