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Incisa Scapaccino: dopo avere ucciso la compagna ha ingerito candeggina e ora è in coma farmacologico

Alessia Serlenga

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Paolo Riccone, accusato di avere ucciso a coltellate la compagna Floriana Floris nella casa in cui abitavano a Incisa Scapaccino, nell’Astigiano, è ricoverato nell’ospedale di Asti in coma farmacologico dopo avere ingerito della candeggina e alcuni tranquillanti. I medici lo hanno sedato e difficilmente potranno svegliarlo prima del prossimo lunedì 12 giugno 2023. Preoccupano meno invece, le ferite che si è procurato con un coltello alle braccia, nel tentativo di togliersi la vita dopo l’omicidio. Nella giornata di oggi, il medico legale Fabio Innocenzi eseguirà l’autopsia sul corpo. Dagli approfondimenti eseguiti dai carabinieri è stato confermato che Riccone da qualche tempo soffriva di crisi depressive e che fosse seguito da uno psicologo. Prima di incontrare Floriana Floris era rimasto vedovo, una decina di anni fa. L’anno scorso aveva perso la madre e lo scorso 2 maggio il padre. Quando gli investigatori lo hanno trovato in casa, in stato di choc vicino al cadavere, l’unica cosa che ha detto è di avere trovato la compagna morta. La figlia della vittima, che abita a Milano e aveva dato l’allarme non sentendo i due da un paio di giorni, dopo avere appreso dell’accaduto si è precipitata a Incisa Scapaccino. Al momento l’uomo non è in stato di fermo, non sussistendo in alcun modo il pericolo di fuga.

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