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Cronaca

Ritrovato e salvato a Novara un ragazzo tedesco fuggito da una casa di cura in Svizzera

Redazione Quotidiano Piemontese

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Novara-Stazione_FS-DSCF0912Si è risolto con il ritrovamento a Novara la storia della scomparsa di un giovane ragazzo tedesco che aveva coinvolto nelle ricerche tutta Europa. Nel primo mattino del 26 agosto la Centrale Operativa della Questura di Novara ha ricevuto la segnalazione della presenza presso la Stazione di Piazza Garibaldi di un giovane in evidente stato confusionale. La pattuglia giunta sul posto si è trovata davanti un giovane senza documenti al seguito, dal viso smunto e dagli abiti consunti, quasi avesse trascorso diverso tempo fuori casa o avesse viaggiato per giorni senza sosta. Da quel momento, è iniziata un’intensa attività di ricerca che ha coinvolto diversi Consolati e gli apparati di cooperazione internazionale del Ministero dell’Interno, nel tentativo di attribuire un’identità e un’origine al ragazzo.  Il giovane, nello stato confusionale rivelatosi poi stato di infermità mentale, ha riferito generalità del tutto sconosciute alle banche dati di polizia. Una poliziotta della Sezione Volanti, a quel punto, forte della conoscenza di alcune straniere e con l’ausilio di un interprete convocato in Questura, ha iniziato un intenso dialogo con il ragazzo, cercando di far breccia nel silenzio. Dopo vari tentativi, si è scoperto che lo sconosciuto aveva riferito generalità di fantasia e rifiutava di comunicare quelle vere. Ma nessuno si è arreso e dopo numerosi altri tentativi, si è convinto il ragazzo a fornire un numero di telefono: dall’altra parte, concitata e commossa, ha risposto una voce di donna che, in tedesco rispondeva “Sono la mamma di M.F., lo cerco da settimane e ne ho denunciata la scomparsa… sono in Svizzera… il nome che vi ha fornito quale propria identità è quello del mio compagno…”. La donna spiegava che suo figlio, da quattro mesi, si era allontanato da una struttura sanitaria svizzera, facendo perdere le proprie tracce.
Rimaneva, in ultimo un’ulteriore verifica da effettuare, cioè far riconoscere la foto dell’uomo alla madre per superare ogni dubbio. Tramite il Consolato Tedesco a Milano (il ragazzo, pur residente in Svizzera è di nazionalità tedesca), e l’ausilio della Divisione S.I.R.E.N.E. del Servizio di Cooperazione Internazionale del Ministero dell’Interno, la donna tramite della polizia elvetica ha potuto riconoscere le foto del figlio, fortemente dimagrito dal giorno della scomparsa.
Qualche ora dopo, la madre è partita alla volta di Novara dove, nella mattinata di oggi mercoledì 27 agosto, ha potuto riabbracciare il ragazzo, nel frattempo ricoverato presso l’Ospedale Maggiore della Carità per le cure del caso.

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