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Economia

Un supporto alle donne che vogliono fare impresa: 70 esperienze a confronto oggi a Torino con WorkHer e Intesa Sanpaolo

Redazione Quotidiano Piemontese

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Come ottenere i finanziamenti giusti per realizzare la propria idea di business o per darle forza, e come utilizzare al meglio i social network per promuovere la propria attività: sono questi i principali temi dell’evento “Il lavoro incontra le donne”, organizzato oggi a Torino da workHer e Intesa Sanpaolo. Un momento di scambio e di condivisione, pensato con l’intento di fornire strumenti e competenze utili attraverso incontri veloci e pratici con esperti di vari settori, e un’occasione per conoscere da vicino la piattaforma workHer, con i suoi progetti di mentorship, networking e formazione.

Circa 70 libere professioniste, lavoratrici dipendenti, imprenditrici e startupper hanno preso parte, a rotazione, ai due tavoli di lavoro tematici, ospitati negli spazi di Intesa Sanpaolo in corso Peschiera 151. Un luogo scelto non a caso: i locali della filiale sono stati riprogettati all’insegna della filosofia della condivisione, sul modello del nuovo layout introdotto dalla Banca da ottobre 2015, e trasformati in una “officina di idee” in cui è anche possibile confrontarsi e interagire con la clientela e con l’economia reale, con modalità del tutto nuove.

Il lavoro, in particolare quello femminile, è uno dei temi chiave e workHer rappresenta un interlocutore privilegiato per affrontarlo. La mission della piattaforma digitale, nata a maggio 2015 con il sostegno di Intesa Sanpaolo, è supportare le donne che vogliono entrare, rientrare o affermarsi nel mondo del lavoro. Le iscritte entrano in contatto con un network selezionato di mentori di successo, professioniste e associazioni, che mettono in rete conoscenze ed esperienze utili per aiutarle a realizzare i propri progetti; e accedono a un innovativo sistema di formazione e informazione, che consente loro di mettere in luce le abilità su cui investire e le conoscenze da implementare. Ad oggi, le workHers iscritte sono oltre 3.700: la maggior parte ha tra i 25 e i 44 anni, quasi tutte lavoratrici in ambiti eterogenei, la metà sono mamme, il 60% abita nel Nord Italia. Hanno a loro disposizione 35 mentor, 13 professioniste, 3 organizzazioni.

Nel mese di settembre sono state presentate le evidenze di un sondaggio realizzato sulla piattaforma workHer.it, con l’obiettivo di analizzare il rapporto tra donne e lavoro: su oltre 300 donne intervistate, i tre bisogni più sentiti per essere più felici in ambito professionale sono avere uno stipendio migliore (50,9%), lavorare su progetti che possano migliorare la vita di tutti (34,8%), ottenere maggiore flessibilità di orari (34,4%).

Seguono, nella lista delle preferenze, avere una posizione migliore (30,8%), lavorare in realtà più attente al dipendente (30,4%), o di cui essere orgogliose (29,3%). Non solo: il sondaggio conferma che le donne sono portatrici di esigenze di maggiore inclusione e chiedono più equilibrio vita-lavoro, più stabilità lavorativa, ma soprattutto più empatia.

Un modello di lavoro sinergico con il proprio progetto di vita, che dovrebbe far riflettere le aziende sulla necessità di ridefinire le priorità delle politiche di gender.

 

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