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Cultura

La mostra a Torino di Manet non si fa e Chiara Appendino chiede le dimissioni della presidente della Fondazione Musei

Redazione Quotidiano Piemontese

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Skira, la società partner della Città di Torino nelle esposizioni delle del Musée d’Orsay, ha escluso che nel 2017 si terrà la mostra di Edouard Manet, che la Gam ne avrebbe dovuto ospitare nel 2017.  La sindaca Chiara Appendino non l’ha presa bene: “La Città non può tollerare che una fondazione non sia in grado di mantenere i rapporti con un importante soggetto culturale – ha sottolineato la Sindaca di Torino, Chiara Appendino. È la seconda volta che apprendiamo informazioni importanti riguardanti la Fondazione Torino Musei leggendo le dichiarazioni della presidente a mezzo stampa. Questo non è tollerabile, perché se fossimo stati interpellati come amministrazione, avremmo potuto dare il nostro sostegno ad una mostra che avrebbe completato la trilogia sulla pittura impressionista dopo le mostre di Renoir e Monet. Mi aspetto che, per responsabilità, nei prossimi giorni la presidente rassegni le proprie dimissioni”.

Patrizia Asproni, presidente della Fondazione Torino Musei non condivide: “Sono stupita della reazione della Appendino, farebbe meglio ad informarsi alla fonte prima di fare dichiarazioni del genere.Non capisco come si possa dire che non ci sarà la mostra di Manet. Non ho mai parlato con Skira, per cui non posso dire se sia ancora interessata o meno a una coproduzione della mostra come per Monet. La direttrice della Gam, Carolyn Christov-Bakargiev, si sta occupando della programmazione del prossimo anno seguendo la sua linea. Per una mostra del genere bisogna valutare spazi e budget a disposizione e capire se da parte del museo d’Orsay c’è ancora la volontà di proseguire nella collaborazione degli scorsi anni”.

L’assessore alla Cultura del comune di Torino Francesca Leon ha commentato: “La giunta comunale di Torino, che si è insediata lo scorso 30 giugno, per il bene della città non ha messo in discussione programmazioni culturali già avviate e, tanto meno, è intervenuta su una mostra così importante, i cui tempi di progettazione e realizzazione sono lunghi. La notizia giunge del tutto inaspettata, non ha mai manifestato dubbi o problemi me o alla sindaca Appendino riguardo la sua realizzazione. La vicenda rischia di avere però pesanti ripercussioni sui rapporti tra Comune e Fondazione, perché mette in discussione il legame di fiducia tra l’amministrazione e la presidenza della Fondazione Torino Musei”.

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