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Cronaca

Arrestati quattro respondabili di rapina a mano armata in un supermercato di Torino

Redazione Quotidiano Piemontese

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La Squadra Mobile di Torino ha eseguito quattro provvedimenti cautelari emessi dal Tribunale di Torino nei confronti di autori e complici di due rapine. Lo scorso 23 febbraio , due uomini travisati ed armati di pistola si introducono, dalla porta del retro, all’interno del supermercato LIDL di via Monfalcone, appena dopo la chiusura, prendendo in ostaggio un dipendente che effettuava le pulizie. I due poi si dirigono con l’ostaggio verso la sala blindata, in cui si trova la cassaforte e bussano alla porta. All’interno della sala si trovano il Direttore del punto vendita ed altri impiegati che stanno effettuando la chiusura della giornata. Visto che a suonare è un altro dipendente, aprono la porta ma si trovano di fronte i due banditi. A quel punto tutti i presenti, sempre sotto la minaccia delle armi, vengono immobilizzati con delle fascette e i banditi si appropriano dell’incasso giornaliero (circa 15 mila euro). Successivamente, con un flessibile, tentano di tagliare la cassaforte che conteneva circa 80 mila euro ma dopo diversi minuti desistono a causa del fumo scaturito dal taglio che fa scattare l’allarme antincendio costringendo i banditi alla fuga.

L’attività di indagine permette agli agenti della Squadra Mobile di identificare i due rapinatori travisati ed armati: due noti pluripregiudicati torinesi, Z.M.o, 1956, e P.I., 1954. Per i due scatta la custodia cautelare in carcere. La sorpresa, però, è la scoperta del complice, ovvero proprio il Direttore del Supermercato identificato, C.M., 1978, il quale poi sarà destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari. L’uomo aveva fornito ai malviventi le informazioni utili per entrare nell’esercizio commerciale nonché certamente anche una copia delle chiavi per aprire la porta sul retro da cui sono entrati i due.

Uno degli autori di questa rapina, a distanza di pochi giorni si rendeva responsabile di un ulteriore crimine. Nel pomeriggio dell’8 marzo scorso, infatti, due individui travisati ed armati di pistola si introducono all’interno dello studio medico ortopedico via Lamarmora per portare via l’incasso. All’interno dello studio sono presenti la segretaria e i due coniugi che tentavano di reagire all’aggressione. Nel corso della colluttazione uno dei due malviventi esplode un colpo di pistola che, fortunatamente, non provoca nessun ferimento. I banditi si allontanano con poco più di cento euro prelevati dalla cassa.

Durante l’indagine gli investigatori, che sono già sulle tracce dei banditi del colpo precedente, si accorgono che a commettere la rapina era stato ancora una volta Z.M. ma, questa volta, con un altro complice, A.G., 1954, il quale, al momento del fatto, è anche ricercato in quanto evaso da una casa lavoro (nella città di Vasto) dove stava scontando una misura di sicurezza sempre per reati contro il patrimonio. Anche per quest’ultimo viene emesso il provvedimento di custodia cautelare in carcere. L’uomo viene arrestato, sempre dalla Sezione Antirapina della Squadra Mobile, dopo l’irruzione in un’abitazione cittadina in cui l’evaso aveva trovato riparo con ancora addosso la pistola, clandestina con matricola abrasa, che le successive comparazioni tecniche proveranno essere la stessa che aveva sparato in occasione della rapina in zona Crocetta.

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