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Cultura

Sex Toys e mucho amor, intervista con Manuela Chiarottino

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Il nuovo lavoro di Manuela Chiarottino, Sex Toys e mucho amor, è un divertente e gioioso viaggio nella  confusa vita della protagonista. Serena è da poco stata licenziata e lasciata dal fidanzato. Tira avanti scrivendo racconti erotici in attesa di un lavoro vero.

Sullo sfondo una Torino fredda che si appresta al Natale ma che verrà decisamente scaldata dall’arrivo del cugino spagnolo della vicina di casa di Serena, i cui sensi verranno abbondantemente rimescolati dal nuovo incontro. Trovate qui la recensione completa del libro.

Manuela Chiarottino ha risposto alle nostre domande.

Una protagonista con fluenti riccioli rossi, scrittrice di racconti erotici… la domanda è inevitabile: quanto c’è di te nella tua protagonista?

Che dire, i capelli rossi li ho e ho scritto un romanzo noir erotico e un altro arriverà nel prossimo anno, per il resto… chissà. Però posso confessare che la scena dell’albero di Natale è vita vissuta, gatto compreso.

Sex Toys è un romanzo leggero, divertente, che invita a godersi le cose belle che la vita ci propone, ovviamente sesso compreso. Era questo uno degli obiettivi del libro?

L’obiettivo del libro è di strappare un sorriso, prendendo in giro con allegria alcuni stereotipi dei racconti erotici e della figura della scrittrice, descrivendo il lato giocoso dell’amore e quindi del sesso. Anche se nella storia il sesso è sempre unito all’amore, perché si tratta comunque di una commedia romantica.

Donne e sesso, donne e sex toys. Protagonista a parte, giovane e spigliata, compaiono nel romanzo una serie di personaggi femminili che scopriamo un po’ a sorpresa molto coinvolte dal tema. E’ un tabù che sarebbe il caso finalmente di sfatare?

Per scrivere il romanzo ho dovuto documentarmi, come per qualsiasi altro argomento, e così ho scoperto siti on-line dedicati a sole donne, dove vengono presentati questi prodotti dalle forme più disparate e sinceramente anche buffe. Naturalmente nel romanzo tutto è stato usato come pretesto per equivoci e risate. Anche l’attività che la protagonista intraprenderà esiste davvero, ed è stato proprio un articolo che ne parlava a darmi l’ispirazione per la storia.
Credo che ognuno sia libero di agire come crede, in quella che è la sua sfera sessuale. Qui naturalmente tutto è visto in modo ironico e sdrammatizzo volutamente l’argomento, che diventa qualcosa di giocoso e non certo di peccaminoso.

Sullo sfondo c’è Torino e il suo freddo inverno. Ma un momento importante della storia è vissuto nel cuore caldo del Museo Nazionale del Cinema. Cosa ti affascina di questo posto?

Sono andata diverse volte a visitare il Museo del Cinema e lo trovo sempre affascinante. Quando ho scelto di ambientare il romanzo a Torino non potevo non parlare di qualcosa che rappresentasse la città e cosa meglio della Mole e del museo che ospita? Perfetto per una scena romantica.

La tradizionale ultima domanda: immagina una trasposizione cinematografica del romanzo, quali attori ti piacerebbe vedere nel ruolo dei tuoi personaggi?

Lui potrebbe essere Thyago Alves, lei Isla Fisher.

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