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Cultura

Martone alla scoperta del Leopardi più profondo

Davide Mazzocco

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Le Operette morali sono una raccolta di ventiquattro componimenti in prosa, dialoghi e novelle, che Giacomo Leopardi scrisse tra il 1824 ed il 1832. In essi troviamo l’anima più profonda dell’autore: il rapporto dell’uomo con la storia, con i suoi simili e in particolare con la Natura; il raffronto tra i valori del passato e la situazione statica e decaduta del presente; la potenza delle illusioni e della gloria.

I temi affrontati sono fondamentali, primari: la ricerca della felicità e il peso dell’infelicità, la natura matrigna, la vita che è dolore, noia. Ora con la regia di Mario Martone e la drammaturgia di Ippolita di Majo, le Operette Morali – dopo l’anteprima di questa sera al cospetto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – vanno in scena al Teatro Gobetti dal 22 marzo al 10 aprile.Saranno Renato Carpentieri, Roberto De Francesco, Maurizio Donadoni, Marco Cavicchioli, Giovanni Ludeno, Paolo Musio, Totò Onnis, Franca Penone e Barbara Valmorin a dare corpo al testo nella “sala ottocentesca del Teatro Gobetti dove, in una sorta di forma assembleare, prenderanno vita come in una visione magmatica e indefinita, gli dèi, gli spiriti e gli uomini che abitano la scena ‘arcana e stupenda’, ma anche irresistibilmente comica delle Operette morali”, come preannucia la drammaturga Ippolita di Majo. Per Martone si tratta di un ritorno a Leopardi che con il suo L’opera segreta (messo in scena al Teatro Mercadante di Napoli, nel dicembre del 2004) si era già confrontato con il lungo soggiorno napoletano dell’autore recanatese.

“L’idea di Mario Martone – continua Ippolita di Majo, drammaturga  dello spettacolo – di mettere in scena le Operette morali di Giacomo Leopardi, un testo fuori dal canone della letteratura teatrale, nasce dal serrato confronto con la cultura e con la storia d’Italia del XIX secolo che lo ha impegnato negli ultimi anni di lavoro in campo cinematografico. A monte sta l’urgenza, artistica e civile, di riandare alle origini della scrittura teatrale nazionale per interrogarsi sui suoi potenziali e i suoi limiti: da Alfieri a Manzoni, appunto a Leopardi. L’intera stagione del centocinquantenario dell’Unità d’Italia, al Teatro Stabile di Torino, è costruita d’altra parte secondo questo disegno, come una sorta di viaggio ideale nella storia della nostra scrittura scenica, con la volontà di ragionare su alcuni emblematici testi fondanti dell’identità culturale unitaria. In questo contesto le Operette morali offrono spunti di straordinaria efficacia e forza espressiva”.

Le Operette Morali vanno in scena dal 22 marzo al 10 aprile con i seguenti orari: martedì, mercoledì, venerdì e sabato, ore 20,45; giovedì, ore 19,30; domenica, ore 15,30. Lunedì riposo. Biglietto intero: 22 euro.

Per info e prenotazioni: www.teatrostabiletorino.it

 

 

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