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Biennale Democrazia, per sei giorni Torino diventa capitale delle idee

Davide Mazzocco

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Riflettere sulla democrazia significa riflettere sulla nostra epoca e sulla direzione nella quale la nostra società sta camminando. I processi di democratizzazione dal basso che negli ultimi mesi hanno scosso il Nord Africa sono la prova evidente di come questa riflessione sia più attuale che mai. Ma che cos’è la democrazia? Siamo sicuri che gli Stati per definizione democratici ne applichino veramente i principi? In un interessante saggio uscito due anni fa Massimo Salvadori parlò di “democrazie senza democrazia” ponendo la questione di un sotterraneo orientamento dell’opinione pubblica – creato dalle abili tessiture dei media e delle lobby – in grado di divaricare forma e sostanza, cioè di mettere in discussione i diritti sui quali ogni società democratica dovrebbe fondarsi. Riflettere, dibattere e investire su di una manifestazione che ha come tema la democrazia significa, intrinsecamente e spontaneamente, praticarla. Che lo si faccia nella città che poco meno di un mese fa ha celebrato più che altrove i 150 anni dell’Unità nazionale non è un caso visto che – come sostiene il Presidente di Biennale Democrazia Gustavo Zagrebelsky – proprio la democrazia è “l’esito più prezioso e per tutti irrinunciabile di quel progetto etico-politico, ancora e sempre incompiuto, che ha preso l’avvio con i moti risorgimentali e ha condotto alla conquista della Costituzione repubblicana”.

Ad alternarsi nelle molteplici sedi torinesi della manifestazione saranno importanti personalità della cultura, della ricerca e del giornalismo italiani e internazionali. Dal 13 al 17 aprile 150 appuntamenti in giro per la città permetteranno alla cittadinanza più attiva e attenta di captare le idee che orientano il mondo che ci circonda e di trovare le risposte ai grandi quesiti che politica, etica, filosofia e religione continuano a porci. La giornata di apertura sarà contraddistinta dalla lezione inaugurale del Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, quindi, dalla lettura del sesto canto del Purgatorio di Roberto Benigni che avverrà al Palaolimpico. Sullo stesso palco dei concerti di Lady Gaga e Shakira ecco, dunque, Dante Alighieri, uno nato, cresciuto e vissuto con l’animo del rocker ma sette secoli or sono. Poi inizierà la Biennale vera e propria che avrà un’occhio di riguardo per temi caldi quali le privatizzazioni di beni comuni, la democrazia dal basso grazie all’utilizzo del web, i mutamenti linguistici, l’interculturalità, l’ecologia democratica, i nuovi diritti, tutto ciò, insomma, che è in grado di dare qualità alla cittadinanza. Il filo rosso che unirà tutti questi temi sarà il titolo Tutti. Molti. Pochi ovverosia la tensione bipolare fra le aspirazioni democratiche e tutti quei “processi che su scala mondiale conducono al rafforzamento delle oligarchie, in tutte le sfere, economica, culturale e politica, rafforzando così la tendenza a restringere la cerchia del potere, dalla quale la maggior parte della popolazione resta esclusa” come spiega Zagrebelsky nel programma della manifestazione. Accanto alle conferenze più accademiche non mancheranno momenti “pop” come Democrazia Nostop a Palazzo Nuovo oppure gli appuntamenti del Suono della democrazia con cantanti del calibro di Daniele Silvestri e Fiorella Mannoia. Chiusura con la Lettura pubblica autorizzata di Antonio Albanese e Michele Serra.

Gli appuntamenti da non perdere

Modalità di accesso Ingresso libero a tutti gli appuntamenti fino a esaurimento dei posti disponibili, salvo dove diversamente segnalato. I tagliandi per accedere ai singoli incontri saranno distribuiti a partire da un’ora prima dell’evento davanti all’ingresso di ciascuna sede. L’accesso in sala non sarà garantito -anche se muniti di biglietto – dopo l’inizio della conferenza. L’organizzazione non risponde di eventuali code spontanee formatesi prima dell’orario concordato. Per i seminari a iscrizione obbligatoria si prega di fare riferimento alle modalità indicate in calce all’appuntamento. Eventuali variazioni, integrazioni o cancellazioni rispetto al programma verranno segnalate sul sito www.biennaledemocrazia.it

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