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Il Pd in Regione: gli atti dimostrano i tagli alla sanità che la Giunta nega

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il gruppo regionale PD ha tenuto oggi una conferenza stampa sulla riforma del sistema dell’emergenza, dalla riclassificazione di DEA (Dipartimento emergenza e accettazione) e Pronto soccorso fino al ridisegno del 118. “Per questa Giunta é più facile vendere promesse che regalare verità. Ma queste vengono sempre a galla. In questi due mesi ha raccontato su questo tema tutto e il contrario di tutto”, ha spiegato il capogruppo PD Aldo Reschigna.

La bozza della delibera cosiddetta “addendum”, che conteneva la tabella di revisione dei DEA, pubblicata aveva creato proteste tra i cittadini, i sindaci, medici e infermieri. Tanto che la Giunta aveva negato di volerla applicare e non l’aveva inserita nell’addendum. Ma una delibera, varata la scorsa settimana, pubblica la prima tabella di revisione: ed è proprio quella sconfessata dal governo regionale. Il motivo del ripensamento é scritto nella delibera: il tavolo nazionale ministeriale ha chiesto alla Giunta il rispetto degli impegni sottoscritti nel piano di rientro dal debito.

“La Giunta è stata costretta dal ministero a ripresentare quello che voleva tenere nascosto, ora, per esempio, a Torino il Martini è di nuovo Pronto soccorso – commenta Reschigna – Il potere della Regione sul ministero è ridotto a zero, la Giunta tende a ingannare i piemontesi sulla riorganizzazione della sanità, una realtà sempre più a rischio”.

Lo dimostrerebbe, secondo il Pd, anche la riorganizzazione del sistema del 118, approvato la scorsa settimana: taglia le ambulanze con a bordo il medico da 62 a 25. Vengono affiancate da 30 auto con a bordo un medico e un infermiere che, si ipotizza, potrebbero essere utilizzate anche per trasportare il paziente in caso di necessità.

“Sono strumenti inadatti a un reale soccorso avanzato – aggiunge il vicecapogruppo PD, Stefano Lepri – Un’auto medica non è la stessa cosa di un’ambulanza medica, soprattutto quando è necessario il trasporto d’urgenza del paziente in gravi condizioni, come è dimostrato anche da recenti casi di cronaca. Il risparmio, in questo caso, è davvero minimo, solo quello della vettura. Meglio sarebbe stato risparmiare sulla istituzione della nuova struttura di maxiemergenza che dovrebbe intervenire nei grandi eventi, come le alluvioni, oppure sulla struttura complessa sovraziendale”.

Per Nino Boeti “anche la costituzione di una struttura semplice per ogni Asl che gestisca gli ausili, finora gestiti dagli economati o dagli uffici acquisti, non è necessaria, rappresenta solo un innalzamento dei costi. Altro che lotta agli sprechi”.

Mauro Laus ha ricordato come “lo stesso ingegner Monferino in Commissione, a una mia domanda specifica, ha riconosciuto che in sanità non c’è controllo di gestione, l’unico che permette interventi mirati sulle inefficienze e gli sprechi. Se ci si affida alla contabilità, si fanno solo tagli. E questo non aiuta il rilancio della nostra sanità”.

Gianna Pentenero ha sottolineato come molte iniziative in sanità sono solo di carattere elettorale: “L’apertura di una emodinamica a Chivasso, annunciata alla vigilia delle comunali, solo due giorni alla settimana e con convenzione con il privato, contraddice la stessa delibera di Giunta che giustifica le emodinamiche solo se aperte sette giorni alla settimana. Per questa emodinamica era stato avviato un progetto serio che coinvolgeva gli ospedali di zona. Ma è stato accantonato”.

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